Continuano gli scontri nel dilaniare la striscia di Gaza. Questa volta sono solo nove i palestinesi rimasti uccisi dalle guerriglie, ma vi sono anche di 1354 feriti, di cui 33 gravi, e c’è anche il giornalista palestinese Yasser Murtaja colpito nel sud della Striscia. La morte continua ad essere la protagonista del mondo. Quello che è accaduto riguarda i manifestanti palestinesi che hanno di nuovo provato ad infiltrarsi in Israele sotto la copertura del fumo e sono stati emessi altri ordigni esplosivi e bombe incendiarie verso i soldati, e la morte ha preso il sopravvento. Tuttavia, il presidente palestinese Abu Mazen ha condannato “le uccisioni e la repressione svolte dalle forze di occupazione israeliane a fronte della manifestazione di massa pacifica di oggi sul confine di Gaza“, mentre in un comunicato è stato chiesto, alla Ue, all’Onu e alla Lega Araba “di fermare questa brutale uccisione e volontaria dell’esercito di occupazione a fronte di innocenti e indifesi che sono andati in una marcia pacifica per difendere il loro diritto di vivere”. Le parole del portavoce militare israeliano, Ronen Manelis, a tal proposito sono: “Chi ha provocato le vittime è chi ha inviato quelle persone al confine. Hamas è responsabile dei morti” e poi ancora: “Hamas ha trascinato la Striscia verso una giornata di violenti disordini. Il nostro esercito ha compiuto appieno la propria missione. Non abbiamo avuto perdite, non si sono verificate infiltrazioni sul confine, e la nostra sovranità non è stata infranta”.Quindi, un altro giorno di sangue, ieri, al confine tra Gaza e Israele, dove secondo fonti, i manifestanti hanno bruciato bandiere americane e foto del principe saudita Bin Salman, che ha appoggiato il fatto che gli israeliani hanno il diritto di vivere nella loro terra, che se pur dilaniata da morte e guerra rimane la loro terra, la loro radice profonda.