PD napoletano: oggi il voto nei circoli tra caos e veleni.Contrordine dopo il rinvio: urne aperte nei circoli. Che disastro: vicesegretario nazionale(Martina) che chiede di posticipare a domenica prossima il congresso e il responsabile organizzativo nazionale(Rossi),che sempre per iscritto, conferma il voto per oggi. Difetti caratteriali, di comunicazione, difetti psicoanalitici, rancori, posizionamenti personali. Le comunicazioni da Roma che arrivano sui social o alle agenzie e non al segretario in carica Carpentieri e al gruppo dirigente uscente. Sembra il PD napoletano un partito senza scopo, senza idee, cannibalizzato. In 100 circoli si sta votando, una decina di sezioni non hanno alzato la saracinesca. Ingovernabilità del partito, disorientamento tra iscritti e simpatizzanti fanno da contraltare al decisionismo dei comandanti delle varie armate.
Uno dei candidati segretario Nicola Oddati denuncia che “non c’è trasparenza sulle regole e sul numero degli aventi diritto.”«Non parteciperemo a un congresso illegittimo», annuncia paventando in caso contrario una richiesta per danni di immagine oltre a un risarcimento morale. Non si tratta tecnicamente di un ritiro della candidatura, tuttavia Oddati ha confermato di aver invitato i militanti che lo sostengono a non votare oggi. «Non voteremo, ma saremo presenti ai seggi». Così da avere a operazioni di voto completate, «due dati: i nostri e quelli che escono dai pacchi con le schede dei voti». «Dobbiamo lavorare insieme, uniti, ricostruire il partito e il rapporto con gli elettori, a cominciare da Napoli – aggiunge – anche e soprattutto in vista delle Politiche».
“Il suo è un atteggiamento non comprensibile né giustificabile” replica il segretario uscente provinciale Venanzio Carpentieri.
I sostenitori di Oddati contestano l’esclusione dal voto degli iscritti del 2017,quasi cinquemila persone e la presenza negli elenchi di iscritti senza date di nascita o aderenti al nuovo partito di D’Alema.
“La platea del 2016,replica il segretario Venanzio Carpentieri, è la stessa con cui si è votato ad aprile il congresso nazionale, al quale hanno partecipato anche quelli che oggi sollevano dubbi. Da Roma potevano agire diversamente e più seriamente.”
Eppure in queste settimane tanti confronti tra i candidati segretari, Costa, Oddati ed Ederoclite,tante assemblee di circoli, tanti confronti pubblici, tante foto sui social, facevano intravedere un partito aperto all’esterno e vivace all’interno.
Credo che per far rinascere il PD,anche in termini di consensi, ci sia bisogno di verità, i cittadini non vogliono sentire panzane, vivere il silenzio sui social( che spesso seduce e fa danni),fare un’analisi chiara ed impietosa di errori e sconfItte, nominare i punti cruciali della crisi, senza infingimenti. Ascoltare e fare comunità,dialogare ed ascoltare le persone in carne ed ossa, non negoziare su valori ed ideali ed avere la passione di andare sottobraccio.