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COPRIFUOCO A NAPOLI, LUCARELLI: “PROTEZIONE AI GIORNALISTI, SOLIDARIETÀ ALLE FORZE DELL’ORDINE.”

Ottavio Lucarelli, Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, ha lanciato un appello dopo la violenta manifestazione serale di venerdì 23 ottobre a Napoli fatta contro il coprifuoco fissato alle ore 23 da parte del Presidente Vincenzo De Luca e che ha visto varie aggressioni rivolte ai giornalisti presenti ed alle forze dell’ordine: “L’automobile di Canale 21 distrutta, i giornalisti dell’emittente e di diverse altre testate minacciati e aggrediti. […]                                                                                                                                                  Chiediamo pertanto a Prefetto, Questore e Comandante provinciale dei carabinieri di tenere conto, nell’assoluta necessità di riportare la situazione sotto totale controllo, di valutare i rischi a cui sono esposti i giornalisti del difficile compito di raccontare la città”.                                                                                                               Questo messaggio ormai era molto atteso alla luce delle immagini che sono circolate in rete e sugli organi di informazione: a riguardo è diventato noto l’attacco al giornalista di Sky, Paolo Fratter, che in quel momento era proprio collegato in diretta con lo studio.                                                                                                                                     Le azioni violente hanno colpito anche delle emittenti locali, tra cui quella storica di Canale 21, alla cui troupe è stata distrutta l’auto, ma a tranquillizzare tutti ci ha pensato uno dei giornalisti coinvolti, Antonio Salamandra, che sul proprio canale social di Facebook ha scritto: “Tengo ancora davanti agli occhi le immagini del vetro di dietro sfondato mentre cercavo di andare via tra le auto. Via Santa Lucia di nuovo, poi mi sono dileguato”.                                                                                                                                                                                Tuttavia con il passare delle ore e delle indagini si è compreso che non si trattava, per la grande parte, di persone che sono davvero in difficoltà economica, bensì di un vero e proprio attacco da parte di camorristi, ultras ed estremisti di destra, che hanno preso il controllo delle operazioni che da pacifiche sono diventate violente. Infatti nella giornata di sabato è anche arrivato il post del Presidente De Luca in merito:                              “Ieri sera si è assistito a Napoli a uno spettacolo indegno di violenza e di guerriglia urbana organizzata, che nulla ha da spartire con le categorie sociali”.                                                                                                                                                            Dato che Napoli è una città unica nelle sue mille sfaccettature tra pregi e difetti, da condannare, anche il già citato giornalista di Sky ha pubblicato un video, nel quale si dice commosso dai tanti messaggi di vicinanza e che è consapevole che quella di venerdì è stata una serata da cancellare per la Napoli che ancora resiste. Nella fattispecie il Segretario Generale Provinciale, Annalisa Cimmino, in un comunicato stampa ha affermato: “Esprimo a mio nome e del SIULP (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia) che rappresento piena solidarietà a tutti i colleghi che, nonostante le problematiche difficili del momento, che vede i vari comparti decimati da contagi Covid-19, sono stati pronti ad intervenire anche richiamati in servizio, lasciando casa e affetti pur di svolgere con professionalità e dedizione la propria attività di gestione dell’Ordine Pubblico e della Sicurezza Pubblica in città”.                                                                                               Quindi, ricordiamo infine che la parola, i nostri gesti quotidiani, sono i mezzi più potenti per poter raggiungere ciò che sembra essere inarrivabile: una mascherina per sconfiggere il virus ed una mentalità da cambiare.

 

Antonio Simeoli

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