Il presidente della Regione Vincenzo De Luca con una nuova ordinanza, la numero 17, ha “chiuso” il Comune di Ariano Irpino, imponendo il divieto di accesso e di uscita, fatti salvi i casi previsti dalla legge per l’assistenza e le necessità individuali. Chi trasgredisce è punito con l’arresto fino a tre mesi o con un’ammenda.
Alla base del provvedimento la circostanza che su 37 contagiati dal Coronavirus in provincia di Avellino, ben 21 sono residenti nel paese dell’Irpinia, probabilmente in seguito allo svolgimento di una festa con oltre duecento persone. Inoltre l’ordinanza rileva che c’è il primo morto in Irpinia. Il commissario straordinario del Comune ha già disposto la chiusura delle scuole e la riduzione del 50 per cento del trasporto pubblico. Ma De Luca pensa che non sia sufficiente e nell’ordinanza ricorda che 370 persone sono rientrate in Irpinia dalle “zone rosse” del nord Italia.
“In relazione alla messa in quarantena di Ariano Irpino – aggiunge poi in una dichiarazione il poresidente De Luca – ho impegnato l’Asl di Avellino a sviluppare un’attività di monitoraggio e controllo intensa e straordinaria per i prossimi 15 giorni nei comuni vicini. La sensazione che si ha in queste ore, in attesa di una valutazione più puntuale e scientifica sui contagi, è che si stiano scontando due fenomeni. Il primo, è l’inizio di una ricaduta legata all’arrivo dalle aree più contagiate del Nord di migliaia di persone in maniera affrettata e non controllata. La seconda causa – aggiunge De Luca – è la presenza ancora oggi di comportamenti individuali assolutamente irresponsabili. Come è capitato ad Ariano, e come si è verificato in un paese dell’area a sud della Campania dove i membri di una comunità, dopo aver dato vita a una loro cerimonia, hanno bevuto tutti dallo stesso calice, ritenendo forse di compiere un gesto mistico”.
“E’ necessario in queste ore – conclude De Luca – il massimo di responsabilità e anche il massimo di rigore possibile nei confronti di chi vìola le regole elementari e gli obblighi di legge dettati dalle autorità sanitarie. Questo è un dovere verso i nostri concittadini ed è un atto di rispetto per tutto il personale medico e infermieristico del 118 che è impegnato in un lavoro straordinario da settimane.
Non c’è ad oggi alcun motivo di panico. La situazione in Campania rimane sotto controllo al netto di comportamenti irresponsabili e di episodi nazionali francamente evitabili”.