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Coronavirus: il Tocilizumab riduce davvero i malesseri legati al covid-19

Buone notizie sulla sperimentazione del farmaco anti artrite sui pazienti ricoverati in gravi condizioni per Covid-19. Il trattamento con Tocilizumab, somministrato per via endovenosa o sottocutanea, può ridurre effettivamente dunque il rischio di ventilazione meccanica invasiva o morte in pazienti con grave polmonite Covid-19. Sono le conclusioni raggiunte da uno studio italiano pubblicato sul prestigioso ‘The Lancet Rheumatology’.

Lo studio retrospettivo e osservazionale che ha incluso pazienti adulti con grave polmonite da Covid-19, ricoverati a Bologna e Reggio Emilia tra il 21 febbraio e il 24 marzo 2020, e a Modena tra il 21 febbraio e il 30 aprile 2020, ha preso in esame pazienti trattati con terapia classica (ossigeno supplementare, idrossiclorochina, azitromicina, antiretrovirali ed eparina a basso peso molecolare) e un sottogruppo di 316 pazienti selezionato in modo casuale ha ricevuto Tocilizumab. “I risultati dello studio sono confortanti e confermano quanto osservato precedentemente: il Tocilizumab presenta una certa efficacia nel prevenire il ricorso alla ventilazione meccanica e riduce la probabilità di morte se combinato con il trattamento standard”, scrive su Facebook l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, e lo evidenzia NapoliToday.

“Poche ore fa, la rivista Lancet Rheumathology ha pubblicato un articolo in cui si afferma che il trattamento con Tocilizumab potrebbe effettivamente ridurre il rischio di ventilazione meccanica invasiva e di morte nei pazienti affetti da polmonite grave dovuta al COVID-19. La conclusione parte da uno studio retrospettivo osservazionale su 1.351 pazienti adulti affetti da coronavirus e trattati presso diversi centri di Bologna, Reggio Emilia e Modena con Tocilizumab o con trattamento standard. Di essi il 40% riscontrava una polmonite severa. Il 20% dei pazienti che hanno ricevuto il trattamento standard è andato incontro a morte, rispetto invece al 7% del gruppo di pazienti trattati con il farmaco anti artrite. Alla luce di queste ulteriori evidenze scientifiche, i dati sembrano incoraggianti. Tuttavia, come abbiamo sempre detto, dobbiamo essere cautamente ottimisti e solo gli studi randomizzati attualmente in corso potranno darci conferma definitiva”, è il commento del professor Ascierto.

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