In Italia si registrano 531 nuovi casi di coronavirus e 1.639 guariti in 24 ore. Cinquanta i morti in più, nessun decesso segnalato in Lombardia. Intanto si cercano 60mila “assistenti civici” per vigilare sul rispetto delle regole della Fase 2. Il bando si rivolgerà a “inoccupati, chi non ha vincoli lavorativi, percettori di reddito di cittadinanza, chi usufruisce di ammortizzatori sociali”. A Bergamo dimessa l’ultima paziente dell’ospedale da campo.
E il fatto che, a una settimana dalle riaperture, i contagi non aumentano, secondo gli esperti è un buon segnale, il dato più significativo della giornata. Anche se l’avvertimento è che bisogna aspettare altre due settimane: se fra 15 giorni i contagi non aumenteranno ancora, “il segnale allora confermerà che la situazione è sotto controllo”, spiega l’economista sanitario Cesare Cislaghi. Ma il virus, dice l’esperto “continua a circolare”.
Per quanto riguarda gli zero decessi in Lombardia, era già capitato, in occasione di festività o fine settimane degli scorsi mesi, che i dati non fossero del tutto aggiornati e quelli mancanti venissero aggiunti il giorno dopo: quindi la prudenza del Pirellone è comprensibile. Per quanto riguarda i dati generali, in Italia sono 56.594 i malati di coronavirus, 1.158 meno di ieri, quando il calo era stato di 1.570 mentre sono 50 le vittime nelle ultime 24 ore (contro i 130 del giorno precedente), escludendo per ora che ci siano morti in Lombardia. Le vittime salgono così a 32.785. Sono 553 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Coronavirus, 19 meno di ieri. Di questi, 197 sono in Lombardia, due meno di ieri. I malati ricoverati con sintomi sono invece 8.613, con un calo di 82 rispetto a ieri, mentre quelli in isolamento domiciliare sono 47.428, con un calo di 1.057 rispetto a ieri. Di contro sono saliti a 140.479 i guariti e i dimessi per il coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 1.639. Sabato l’aumento era stato di 2.120.
Intanto lunedì è il D-Day per la riapertura di palestre, piscine e circoli sportivi, che tornano a funzionare dopo quasi tre mesi di stop. Ma i limiti sono tanti: ad esempio negli sport che prevedono attività a stretto contatto con un’altra persona, pur non essendo sport di gruppo come la ginnastica ritmica, verranno evitati quegli esercizi. Molti limiti anche per il nuoto: non a caso parecchie piscine si prenderanno altri giorni prima di ricominciare al 100% e in sicurezza. In Lombardia, invece , le attività sportive resteranno chiuse fino al 31 maggio, mentre in Basilicata fino al 3 giugno.
Per le strutture operative, sia in palestra che in piscina si entrerà con la mascherina e sarà obbligatorio disinfettarsi le mani all’ingresso e all’uscita. E’ prevista, ma non obbligatoria, la misurazione della temperatura con termoscanner per non far entrare chi ha più di 37,5 gradi. In ogni caso, all’ingresso i clienti dovranno firmare un’autocertificazione sulle proprie condizioni di salute (se hanno contratto il Covid, se hanno fatto la quarantena ecc) e i gestori delle attività conserveranno i dati per 14 giorni. In palestra saranno richieste scarpe ginniche “dedicate”.