L’Ocse ha rivisto al ribasso di 0,4 punti percentuali la stima sul Pil dell’Italia per il 2020, a causa dell’emergenza coronavirus. Nel suo Interim Economic Outlook l’organizzazione vede invece una crescita dello 0,5% nel 2021, una previsione invariata rispetto a quella fatta a novembre.
Pil globale mai così precario da crisi finanziaria L’economia globale è “nella posizione più precaria dalla crisi finanziaria globale” del 2008 e la crescita mondiale “che si è raffreddata negli ultimi due anni a un livello moderato, ha subito un duro colpo da parte del coronavirus, ” afferma il capo economista dell’Ocse, Laurence Boone. “Si sta inoltre verificando – prosegue Boone – una significativa interruzione economica delle quarantene, restrizioni sui viaggi, chiusure di fabbriche e un forte declino in molte attività del settore dei servizi”.
La crescita del Pil globale, infatti, dovrebbe rallentare ulteriormente, al 2,4% nel 2020, contro il 2,9% del 2019. La previsione viene tagliata di 0,5 punti rispetto a quelle precedenti di novembre. A cominciare dalla Cina, ormai stimata sotto la soglia del 5% (4,9%) di Pil nel 2020, prima di una prevista risalita oltre il 6% nel 2021.
“Minaccia senza precedenti a economia” Il coronavirus è “il più grande pericolo” dai tempi della crisi finanziaria ed espone l’economia mondiale “ad una minaccia senza precedenti”, avverte l’Ocse. Gli esperti propongono due scenari: uno più favorevole, in cui l’impatto dell’epidemia viene globalmente
limitato, e un secondo scenario, il cosiddetto “effetto domino”, con un contagio più generale. In entrambi i casi, l’Ocse si appella ai poteri pubblici affinché “agiscano immediatamente per limitare la propagazione del virus”.
Tgcom24