Sono saliti a 49 i casi di positività al coronavirus nel focolaio nato nel complesso residenziale noto come Palazzi ex Cirio, a Mondragone (Caserta), dove il sindaco ha istituito una mini zona rossa dal 22 giugno. Qualcuno tra i positivi, però, non si riesce più a rintracciare; molti inquilini, specie tra gli stranieri, non risultano censiti, e si ipotizza che abbiano fatto perdere le proprie tracce. Il Viminale ha inviato un contingente dell’esercito.
Sindaco di Monragone:“Ho assistito personalmente ad un inaccettabile atto di insubordinazione di oltre 50 cittadini, stranieri e non, i quali uscendo dalle rispettive abitazioni e violando di fatto il cordone sanitario, hanno creato paura nella cittadinanza, che ha dovuto assistere all’impotenza delle poche forze dell’ordine presenti. Al prefetto chiedo di adottare ogni misura al fine di ripristinare la legalità”. Lo ha dichiarato il sindaco di Mondragone, Virgilio Pacifico.
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha commentato: “Ho avuto un colloquio con il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in relazione alla zona rossa istituita negli ex palazzi Cirio di Mondragone. Ho chiesto l’invio urgente di un centinaio di uomini delle forze dell’ordine per garantire il controllo rigoroso del territorio. Il ministro ha inviato un contingente dell’esercito”.
Bologna, focolaio nella sede dell’azienda Brt Un altro focolaio, intanto, è scoppiato nella sede della ditta “Brt”, alla periferia di Bologna. Come riposta Il Resto del Carlino, ben 45 dipendenti sono risultati positivi al Covid-19, ma solo uno ha presentato i sintomi della malattia. L’azienda, che vorrebbe svolgere test a tappeto, è stata costretta a chiudere il magazzino. Questo focolaio ha fatto sì che, nel bollettino giornaliero fornito dalla Protezione civile sui contagi in Italia, ieri l’Emilia-Romagna fosse tra le regioni con più casi registrati, quando solitamente i nuovi positivi oscillano tra i 15 e i 25.