E’ ancora alta tensione tra Pechino e Washington. Per Donald Trump la Cina dovrà pagare le conseguenze della pandemia di coronavirus “se ne sono intenzionalmente responsabili“, ma “non se è stato un errore”. E se sul fronte cinese non si intravedono spiragli di pace, il tycoon manda segnali positivi verso la Corea del Nord annunciando di aver ricevuto “una bella lettera” di Kim Jong-un e di avere “buone relazioni” con lui.
Intanto Pechino continua a difendersi dagli attacchi, soprattutto provenienti dagli Stati Uniti, circa la poca chiarezza mostrata agli arbori dell’epidemia e nega che il virus sia partito da un laboratorio di Wuhan. È “impossibile“, ha detto infatti il direttore della struttura dell’Istituto di virologia deputata alla gestione dei virus pericolosi che si trova della città cinese. “Nessuno dei ricercatori si è infettato – ha detto Yuan Zhiming – e l’intero istituto sta conducendo ricerche in diverse aree correlate al coronavirus”.
L’istituto aveva già respinto la teoria a febbraio, sostenendo di aver condiviso le informazioni sul virus in proprio possesso con l’Oms fin da gennaio. Scienziati cinesi hanno affermato che il virus è probabilmente passato da un animale agli umani in un mercato che vendeva animali selvatici. Ma l’esistenza dei laboratori a Wuhan ha gettato un’ombra sulla città.