Se l’Ema, l’agenzia regolatoria europea, autorizzerà il vaccino Pfizer il 29 dicembre, si può cominciare davvero a sperare di anticipare i tempi per avviare le vaccinazioni anti Covid il 15 di gennaio 2021 e non alla fine del mese come era previsto fino a qualche giorno fa.
Sì, perché è esattamente questo che si sta cercando di fare: anticipare anche di un paio di settimane il programma di somministrazione. La partenza della Gran Bretagna e degli Stati Uniti venerdì ha messo il turbo anche in Europa.
Anche se i vari Paesi dell’Unione ipotizzano, come ha spiegato ieri il responsabile della Prevenzione del ministero alla Salute Gianni Rezza, di partire tutti insieme almeno in contemporanea con Germania, Francia e Spagna.
Una volta riusciti in questo, si penserà al secondo grande problema: la suddivisione delle dosi per Regioni fatta dalla struttura del commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri
Già si discute, chiaramente. Sembrerebbe, infatti, che i numeri non tornino. Tanto per fare un esempio il Lazio riceverà più fiale della Lombardia, malgrado abbia più o meno la metà degli abitanti. E così pare che accada anche per altre Regioni. Incongruenze su cui si stanno chiedendo conto in queste ore alla struttura commissariale.
Altra discussione in atto la novità introdotta nel piano di Arcuri di potersi prenotare il vaccino attraverso un’App e un numero verde. Ma i dubbi sono molto forti: secondo alcuni, infatti, il rischio intasamento del call center, soprattutto da parte di chi chiederà informazioni, è certo.
Secondo altri sarebbe meglio che i soggetti a rischio per patologia o età venissero contattati. Insomma, anticipare i tempi forse sarà il minore dei problemi.