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Cortese: «Politiche per l’istruzione inesistenti in Regione negli ultimi quattro anni»; Marino: «Su Garanzia Giovani riportati risultati troppo positivi»

Scuola, formazione e lavoro sono stati gli argomenti della trasmissione radiofonica “Dentro i Fatti”, diretta dal professor Samuele Ciambriello, su radio Club91. Argomenti, che vista la sua importanza in un’ottica di sviluppo futuro, sono punti fondamentali per le prossime campagne elettorali, in vista delle Regionali. Tra gli ospiti della trasmissione, ha aperto le danze Angela Cortese, consigliere regionale del Partito Democratico, che ha commentato le politiche dell’attuale Giunta Regionale, in materia d’istruzione scolastica: «Inesistenti, in quattro anni una sola volta il presidente Caldoro, in un’illustrazione complessiva sui fondi europei, ha nominato la parola scuola. Oggi si sta lavorando con l’accelerazione della spesa per far arrivare dei fondi alle scuole e, io ritengo che sia una vera e propria manovra elettorale perché i tempi sono strettissimi, le scuole hanno poco tempo per prendere questi soldi, sono gli ultimi fondi europei rimasti, quindi con scadenze ravvicinate, perché possano avere una ricaduta reale».

Il consigliere Cortese, ha parlato anche della riforma del Ministro Giannini, spiegando che però, vista l’eredità lasciata dai precedenti governi, risanare completamente la situazione in breve tempo, sarebbe impossibile: «La riforma Giannini, non credo possa essere definita una riforma, più volte in questi mesi ho illustrato i dodici punti del governo sulla scuola. Ci sono diversi punti trattati all’interno di questo documento, come il precariato, l’organico funzionale, l’integrazione, una serie di nodi che devono trovare corrispondenza in diversi provvedimenti legislativi, per questo non la definisco una riforma. Per la prima volta all’interno della legge di stabilità ci sono soldi per la scuola, certo riparare tutti i danni fatti da Gelmini e Tremonti è quasi impossibile, ci vorrebbe una finanziaria».

L’argomento scuola è al centro dell’attenzione del Governo Caldoro, che recentemente ha varato un piano scuola, a cui indirizzare gli ultimi fondi europei per potenziare e riqualificare il settore scolastico. Fondi che secondo l’opposizione, come ha spiegato Angela Cortese, saranno spesi in modo frettoloso, rendendo impossibile ottenere dei risultati concreti e duraturi.

Il progetto Garanzia Giovani, è diventato a detta dell’Assessore al Lavoro, Severino Nappi, uno dei punti di forza dell’attuale giunta, portando la Campania a essere un esempio per il Mezzogiorno.

Di altra opinione è il consigliere, Angelo Marino, del gruppo Caldoro Presidente, intervenuto anche lui alla trasmissione “Dentro i Fatti”, secondo cui i risultati riportati su Garanzia Giovani, sarebbero fin troppo ottimisti: «Credo si debba fare qualcosa più, in questo momento io sto approfondendo in modo serio il progetto Garanzia Giovani, sto vedendo quali sono le risposte, mi trovo in una fase ampia di studio, non sono convinto della bontà dei risultati. Sicuramente è stato fatto un buon lavoro e ce l’ha detto l’altro giorno la CGIL, quindi c’è un merito che riconosce anche la politica avversa e quella sindacale, vuol dire che qualcosa di buono sia stato fatto, però non credo che quei numeri sono giusti. Che la CGIL mi dica che sia tutto a posto, ho qualche perplessità in merito».

A bacchettare le classi dirigenti che si sono susseguite negli ultimi anni, ci ha pensato Vincenzo Femiano, Segretario Ugl Campania, che, in collegamento telefonico con la trasmissione, ha analizzato la situazione catastrofica in cui versa la Campania, in termini di disoccupazione giovanile: «Sulla situazione lavorativa attuale della Campania, vedo solo ombre giganti, non riusciamo a uscire da questa crisi e si continuano a perdere posti di lavoro. Per evitare la desertificazione economica e sociale di questa regione, c’è bisogno di una classe dirigente che sia in grado di governare. Moltissimi giovani decidono di lasciare la Campania e cercare sbocchi professionali fuori, quindi credo che anche se agganciassimo una ripresa, ci troveremo con un personale insufficiente».

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