Si conferma che l’epidemia in Italia è in rapido peggioramento. La maggior parte del territorio nazionale è compatibile con uno scenario 3 ma sono in aumento le Regioni/PA in cui la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4. Si conferma pertanto una situazione “complessivamente e diffusamente molto grave sull’intero territorio con criticità ormai evidenti in numerose Regioni/PA”. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.
“Per le Regioni/PA classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese, data l’elevata trasmissibilità e la probabilità elevata di un imminente passaggio alla classificazione di rischio alto, si raccomanda di considerare di anticipare rapidamente le misure previste per il livello di rischio Alto ed il corrispondente scenario come riportato nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19”. E’ quanto raccomandano il ministero e l’Iss alle regioni nel consueto monitoraggio.
La situazione evidenzia “forti criticità dei servizi territoriali e il raggiungimento attuale o imminente delle soglie critiche di occupazione dei servizi ospedalieri in tutte le Regioni/PA”.
Tutte le Regioni/PA sono classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane. È essenziale rafforzare le misure di mitigazione in tutte le Regioni/PA, si legge nel monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.
“Continua ad aumentare il numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (74.967 questa settimana contro 49.511 la settimana precedente) che supera l’80% dei nuovi casi segnalati in alcune Regioni/Pa.
La Lombardia con 2.08 è la regione con l’Rt più alto in base ai dati dell’ultimo monitoraggio Iss-Ministero della Salute. Dati relativi alla settimana 26 ottobre – 1 novembre 2020 (aggiornati al 7 novembre 2020). Seguono la Basilicata con 1.99, Piemonte con 1.97, Molise con 1.88. e Provincia autonoma di Bolzano 1.87. Tutte le altre regioni, comprese la Provincia autonoma di Trento, hanno Rt sopra ad 1.5, tranne la Sardegna (1.24), le Marche (1.29), il Lazio (1.36), la Sicilia (1.4). La Liguria è a 1.48.
Questa settimana si osserva un ulteriore forte incremento dei casi che porta l’incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni a 523,74 per 100,000 abitanti nel periodo 19/10/2020-01/11/2020 (contro 279,72 per 100,000 abitanti nel periodo 12/10-25/10). Nello stesso periodo, il numero di casi sintomatici è passato da 54.377 a 129.238 (periodo 19/10-01/11). L’aumento di casi è diffuso in tutto il Paese.
Si osserva “una criticità nel mantenere elevata la qualità dei dati riportati al sistema di sorveglianza sia per tempestività (ritardo di notifica dei casi) sia per completezza. Questo ha comportato in questa settimana un ritardo nella ricezione dei dati consolidati dalle Regioni/PA. Ciò costituisce una ulteriore prova della generale criticità su tutto il territorio dovuta alla gravità della situazione epidemiologica”. Ciò può portare ad una sottostima della velocità di trasmissione e dell’incidenza.
Si conferma che è necessaria una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone in modo da alleggerire la pressione sui servizi sanitari. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Lo evidenzia il monitoraggio Iss-ministero della Salute.
Nelle ultime 24 ore sono 25.271 i nuovi casi di Covid individuati in Italia, circa 7mila meno di domenica ma con 43mila tamponi in meno rispetto alla giornata di sabato: 147.725 domenica contro 191.144. Il rapporto positivi/tamponi è al 17,1%. In leggero aumento invece l’incremento delle vittime, 356 nelle ultime 24 ore, mentre domenica era stato di 331. Il totale dei morti dall’inizio della pandemia sale a 41.750 mentre il totale dei contagiati, comprese vittime e guariti, è arrivato a 960.373.
“La situazione epidemiologica da Covid-19 continua a peggiorare e si registra un Rt di circa un 1,7. Abbiamo oltre 500 casi per 100mila abitanti e quasi tutte le regioni italiane sono pesantemente colpite”. Lo ha detto in un video messaggio il direttore del dipartimento Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza.
“Nei ricoveri ospedalieri notiamo una tendenza all’aumento e soprattutto c’è un incremento per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva e questa situazione giustifica l’adozione di interventi più restrittivi soprattutto nelle regioni più colpite. E naturalmente necessita dell’adozione di comportamenti prudenti da parte di tutti i cittadini”, ha affermato Rezza in merito alle nuove ordinanze in arrivo.
Il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà in serata un’ordinanza che – sulla base dei dati elaborati dalla Cabina di regia – prevede il passaggio in zona arancione di 5 Regioni: Abruzzo, Basilicata. Liguria, Toscana e Umbria. la Provincia di Bolzano passerà in area ‘rossa’. L’ordinanza andrà in vigore dall’11 novembre
E’ in atto, secondo quanto apprende l’ANSA, una ulteriore verifica dei dati epidemiologici che riguarderà tutte le altre Regioni italiane. La giornata di domani, martedì, sarà dedicata interamente alla situazione della Regione Campania.
In attesa della decisione finale del Ministero della Salute che arriverà solo martedì, le indiscrezioni che arrivano da fonti della Regione indicano la Campania ancora in fascia gialla. La cabina di regia – apprende l’ANSA – ha giudicato al momento stabile la situazione in Campania nell’ambito dell’emergenza Covid 19. L’indicazione sarà valutata ora dal ministero della Salute e una decisione definitiva sarà presa dal ministro della salute Speranza. Al momento, infatti, nel panorama italiano la situazione dell’apparato sanitario campano viene considerata ancora in grado di reggere la classe più leggera in relazione ai contagi e al numero di ricoveri. Alla riunione di oggi, in rappresentanza della Campania ha partecipato Enrico Coscioni, consigliere del governatore Vincenzo De Luca per la sanità, delega che il governatore ha tenuto per sé.
“E’ un calvario infinito, ma soprattutto è una grande vergogna. Come imprenditore sento il reale rischio chiusura della mia attività“: così Gianfranco Vissani, maestro della cucina italiana, ha commentato all’ANSA la notizia del passaggio della regione Umbria da zona “gialla” ad “arancione” nell’emergenza Covid. Passaggio che comporterà, tra le altre cose, la chiusura 7 giorni su 7 di bar e ristoranti.