Il Governo tira dritto sulla scuola ma dal territorio, a 48 ore dal rientro in classe, si susseguono iniziative e appelli per un cambio di strategia, per un sostanziale rinvio delle lezioni in presenza.
In una sorta di battaglia a distanza, Esecutivo e amministratori locali ribadiscono le proprie posizioni in una giornata in cui il numero dei contagi torna a sfiorare quota 200 mila.
Il ministro Bianchi, col sostegno del governo tutto, va avanti e ha incontrato i sindacati per illustrare le nuove misure emanate dal Consiglio dei Ministri: un confronto però che a detta delle organizzazioni di categoria non ha sciolto i nodi.
“Abbiamo approvato una serie di provvedimenti articolati, anche per la scuola. E’ stato ribadito il principio base e importante della scuola in presenza ma abbiamo anche regolato, per casi specifici e mirati, l’uso della dad per 10 giorni. Siamo intervenuti per regolare una situazione che poteva essere fuori controllo come quella della formazione a distanza. Si tratta di un provvedimento ispirato dal buonsenso ed equilibrato“, ha detto il ministro dell’Istruzione intervenuto a Sky Tg24.
Le Regioni
Un muro contro muro in cui le Regioni, come afferma il governatore della Puglia, Emiliano, hanno chiesto “invano” a palazzo Chigi uno slittamento.
E il presidente del Veneto Zaia torna a chiedere un intervento del Cts perché, a suo dire, si rischia “una falsa riapertura” in uno scenario “da calvario” fatto di assenze e quarantene.
Dal canto suo, in Campania ,il governatore De Luca si appella alle “circostanze di eccezionale e straordinaria necessità” nell’ordinanza con cui ha disposto fino al 29 gennaio il ricorso alla dad per le scuole medie, elementari e dell’infanzia. Una fuga in avanti che il Governo tenta di stoppare con una impugnativa mentre il Tar ha chiesto alla Regione di presentare ulteriori documenti. La Sicilia, intanto, fa slittare di tre giorni il rientro e c’è chi annuncia, come il Trentino, che non applicherà le nuove norme sulla quarantena a scuola e sul super pass per i trasporti.
Iss
La curva dei contagi che non accenna a calare le fasce più colpite sembrano proprio quelle dell’età scolare. Maggiore incremento, in base ai dati Iss, per quella compresa tra i 5 e gli 11 anni dove a partire dalla seconda settimana di ottobre si è registrata una crescita dell’incidenza ma nelle ultime due settimane in forte aumento anche per il segmento 16-19 anni. Per il presidente di Anp, Antonello Giannelli, “già in queste ore il numero degli studenti positivi ha raggiunto l’ordine delle decine e addirittura centinaia e rende impossibile attuare le procedure previste“.
I presidi
Per il presidente dell’Anp Antonello Giannelli, “già in queste ore, il numero di studenti positivi, in alcune scuole, ha raggiunto l’ordine delle decine e addirittura centinaia e questo rende quasi impossibile attuare le procedure previste. A mio avviso è molto improbabile che il sistema sanitario, nonostante il supporto delle farmacie nell’esecuzione dei tamponi per gli studenti della scuola secondaria, possa smaltire tempestivamente l’enorme carico di lavoro. Stimiamo che lunedì potrebbero essere assenti 100.000 dipendenti della scuola su un milione – tra docenti e personale Ata – ovvero un 10% del totale, per le più svariate questioni legate a Covid, quarantene, vaccini eccetera“. Lo dice interpellato dall’ANSA il presidente dell’associazione nazionale presidi Antonello Giannelli precisando “che per ovvi motivi si tratta di numeri stimati approssimativamente e che saranno verificati una volta aperte le scuole“.
Il Miur
Alle medie e alle superiori con due positivi in classe i requisiti per frequentare in presenza, “durante il regime di autosorveglianza, devono essere dimostrati dall’alunno“. Dunque, viene precisato dal Miur sul suo sito, la norma “autorizza le scuole a prendere visione della situazione vaccinale degli studenti, senza che ciò comporti una violazione della privacy“.
“Con due casi di positività nella stessa classe –viene precisato ancora– coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale primario, i guariti da meno di 120 giorni, chi ha fatto la dose di richiamo, possono frequentare in presenza, in regime di autosorveglianza“. La norma, è ribadito, “autorizza le scuole a prendere visione della situazione vaccinale degli studenti, senza che ciò comporti una violazione della privacy“.
La nota operativa inviata dal Miur alle scuole in vista della riapertura degli istituti ricorda che si prevedono “tamponi gratuiti per chi è in regime di autosorveglianza. Tamponi che potranno essere effettuati presso le farmacie e le strutture convenzionate”. Lo precisa il Miur sul suo sito. Nella nota si spiega che servirà la “prescrizione medica”.(ANSA)