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Cozzolino: il mio programma per cambiare la Campania. Caldoro e De Luca nel mirino

«A volte la propaganda elettorale fa dire cose eccessive anche agli uomini dotati di equilibrio» è la conclusione con cui Andrea Cozzolino, dal 2009 al Parlamento Europeo nelle file del PD, commenta le promesse del Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro sull’opportunità di aprire mille cantieri proprio nella sua terra, con l’obiettivo di fornire più servizi, ma anche di assicurare posti di lavoro. «Se ci avesse pensato qualche mese fa, forse oggi questa idea apparirebbe a tutti più credibile, e non rasenterebbe il rischio del ridicolo. E tuttavia, se ci fossero davvero le condizioni per aprire quei mille cantieri, noi lavoreremo per aprirli pur non essendo ancora al governo».

Ma andiamo con ordine. «Si faranno le primarie?» oppure «Ci sarà anche un terzo candidato» sono gli interrogativi all’ordine de giorno, ai quali, sottolinea Cozzolino, candidato alle prossime primarie del 14 dicembre, nessuno vuole che si dia una risposta in toni polemici o con uno scambio di battute. «Dovendo dare una risposta, dovrei dire che le primarie sono una risposta democratica, un’organizzazione della speranza per tanti che in questi giorni e in queste settimane soffrono per la condizione in cui si trovano e non vedono più nella politica la possibilità di rispondere alla domanda di cambiamento». Le primarie diventano quindi uno strumento di cui non si può fare a meno, per attirare la necessaria partecipazione popolare, con cui poter inaugurare insieme una nuova stagione di governo ed iniziare finalmente il processo di costruzione della nuova Campania. Perciò è assolutamente indispensabile la presenza e la partecipazione dei cittadini, come «l’aria che respiriamo».

Ovunque, nella nostra regione, si può avvertire il bisogno di risposte, di soluzioni, di un governo che sappia davvero accettare la sfida di guardare in faccia alla realtà, ed è proprio questa la sfida che si prepara ad affrontare Andrea Cozzolino, per risolvere gli interrogativi traumatici e tormentanti che ruotano attorno ai temi del lavoro, dell’ambiente, della criminalità organizzata e delle istituzioni inefficaci.

«Nessuna famiglia senza lavoro»: sono le parole di Papa Francesco che Cozzolino vuole ricordare in quest’occasione, e che, a suo dire, potrebbero funzionare benissimo come slogan per riassumere i suoi scopi primari. «Stefano Caldoro rimarrà il Presidente di regione che avrà meno speso i fondi comunitari nella storia della Campania». Per questo c’è bisogno di incamminarsi verso una politica che sappia sfruttare fondi e risorse, per aprire davvero quei cantieri, per investire nel riassetto dei quartieri popolari dove lo Stato e le istituzioni devono ritornare a vivere e sulla riqualificazione urbana e ambientale.

Ma anche corsi di formazione, la questione delle ecoballe, la bonifica della Terra dei Fuochi, la rivalutazione delle ricchezze naturali, dai Regi Lagni ai fiumi, di cui gode la Campania: sono alcuni dei temi sui quali c’è bisogno di soffermarsi per trovare una soluzione ai problemi che da troppo tempo attendono di essere risolti. E ancora la sanità coi suoi costi eccessivi, l’elevatissimo tasso di dispersione scolastica, lo stato di trascuratezza e di abbandono in cui versa il patrimonio storico e artistico campano: ormai non si può più sfuggire a un presente che incombe, e che ci chiede di rimboccarci le maniche e di portare la Campania verso il futuro, verso l’Italia, verso l’Europa. E proprio a proposito dell’Europa, Cozzolino lancia una proposta innovativa e affascinante per i giovani di oggi: «Andrò a Bruxelles, e dirò alla Commissione che voglio un Erasmus della pubblica amministrazione; i ragazzi più talentuosi della Campania, quelli che hanno raggiunto il massimo dell’eccellenza negli studi, le nostre migliori energie, andranno selezionati, portati nella pubblica amministrazione, e faremo un patto con loro». Un patto che consiste nel consentire a questi giovani di formarsi nelle città d’Europa dove le istituzioni e gli enti locali funzionano al meglio, di confrontarsi con i “colleghi” dell’Unione per poi tornare qui, e mettere a frutto quanto hanno imparato, per azionare la migliore macchina amministrativa che si possa vantare.

Sono queste le parole che Cozzolino rivolge ad una platea in visibilio, che comprende anche la deputata del PD Valeria Valente e la senatrice Angelica Saggese, a cui va il caloroso saluto del candidato, mentre per Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, ha un “consiglio” da suggerire: «Quei toni, quei giudizi sommari, non ti sono serviti cinque anni fa per vincere contro un avversario politico, e non ti serviranno per sconfiggere un collega di partito e un compagno di strada». Poi, per finire, ancora un rimando a Caldoro: «Ieri sera Caldoro mi ha chiamato e mi ha fatto gli auguri. Io apprezzo questa telefonata, e ricambio con la stessa sensibilità e gentilezza, e riconosco che ha uno stile che a volte manca nella politica. Ma contemporaneamente voglio dirgli che io lavorerò ogni ora, ogni minuto per sconfiggerlo politicamente, per vincere, e poi governare la Campania. Per cambiare il futuro».

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