“Se il 31 maggio prevarrà la proposta del centrosinistra cambierà l’ordine delle cose sui fondi comunitari perché in questi anni avremmo potuto attenuare la crisi. I fondi Ue non sono una panacea, ma se non li usiamo bene diventa tutto più complicato”. Andrea Cozzolino è stato in Irpinia a supporto della campagna elettorale dell’amica e collega di partito, Rosetta D’Amelio. Un incontro ad Avellino presso il comitato della consigliera uscente democratica su Fondi Ue e nuove opportunità dell’agenda 2014-20, poi tappa in Valle Caudina a Rotondi.
Davanti a tecnici e ordini professionali, l’europarlamentare PD ha posto sul tavolo diverse considerazioni. A partire da quella relativa allo sviluppo del Mezzogiorno: “Dobbiamo porre però un problema enorme al governo che è quello degli investimenti sul Sud. Perché tutte le risorse comunque non sarebbero sufficienti a fare la differenza senza impegni presi a Roma”. Poi ha ricordato come sulla nuova programmazione siamo già in ritardo di un anno e se tutto andrà bene, si inizierà a muovere qualcosa da gennaio 2016. “Ci sarà molto da lavorare sul recupero del prestigio del territorio, bisogna ricostruire la fiducia nella Regione Campania a livello europeo”.
Non solo Europa però nel suo intervento. L’ex assessore regionale ha anche parlato della campagna elettorale non risparmiandosi in puntualizzazioni. “Sulla trasparenza nelle liste – ha sottolineato Cozzolino – abbiamo fatto un autogol: ne dovevamo parlare apertamente e prima. Ma ora non ci possiamo nascondere dietro agli errori fatti: raccogliamo le critiche, ma non perdiamo di vista l’obiettivo cioè andare a Palazzo Santa Lucia. L’Udc è la forza politica più longeva nel governo della Regione. Mi aspettavo l’accordo, ma mi aspetto pure un atteggiamento critico da chi avendo governato può dare un contributo valido a migliorare le cose e correggere errori, o il tutto diventa trasformismo. Abbiamo fatto di tutto per complicarci la vita: liste, accordi all’ultimo momento. Come sempre facciamo quando la vittoria è a portata di mano, ma dovremmo comunque vincere. Scordiamoci però – ha ammonito – di andare là e fare i podestà perché così non si sposta neppure una pianta”.
Infine, il personale endorsement a Rosetta D’Amelio, anche in risposta a “colleghi-avversari” di partito che nei giorni scorsi l’avevano tirata per la giacca. “Io mi posso permettere di dire cose che Rosetta per il suo profilo non dice. La sua voce è l’unica che si è sempre sentita per questo territorio. E’ stata una delle poche a fare opposizione. Prima c’era rispetto per il Consiglio regionale, a me chiesero di dimettermi quando fui nominato assessore. Adesso neanche si va più in aula”, ha dichiarato riferendosi alle sole sette presenze di Caldoro in Consiglio regionale in cinque anni.
Dal canto suo la D’Amelio ha ribadito la sua attenzione per la Valle Caudina, area baricentrica tra le province di Avellino e Benevento e spesso mortificata dai tagli ai servizi fondamentali, a partire dalla mobilità. Poi ha annunciato: “E’ una vergogna l’accorpamento del Piano di zona di Avellino con la Valle Caudina. Ho sempre ritenuto che Avellino dovesse andare da sola. Se sarà eletta, tra le prime cose di cui mi occuperò, ci sarà questo punto”.