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Crescent: assolto il governatore Vincenzo De Luca. Scongiurata la sospensione per effetti della legge Severino. De Luca si giocava la presidenza.

Il governatore campano, Vincenzo De Luca, è stato assolto dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno nel processo Crescent (dal nome del complesso immobiliare sul lungomare).La decisione influirà sulle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale del 2020.Si apre una campagna elettorale che durerà diciotto mesi.Se la politica continua a delegare  alla magistratura il suo mestiere si è condannata da sola.Avversari politici e nemici in casa PD aspettavano con ansia una decisione che incideva sul futuro politico di De Luca.

La sentenza è stata letta dal presidente Vincenzo Siani dopo circa 8 ore di camera di consiglio.

L’ex sindaco era accusato di falso ideologico, abuso d’ufficio e reati urbanistici. La Procura aveva chiesto 2 anni e 10 mesi. Scongiurata la sospensione dall’incarico che sarebbe scattata per gli effetti della legge Severino.

Sono stati i legali Paolo Carbone e Andrea Castaldo a comunicare al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, la notizia dell’assoluzione nel processo Crescent. “Lo abbiamo già comunicato – ha detto Castaldo parlando con i giornalisti – ed è contento di questo risultato. In questo momento è importante che la giustizia abbia fatto il suo corso. Avevamo fiducia”.

Per Castaldo “con questo dispositivo è stato provato quello che avevamo sempre cercato di dimostrare con forza e impegno. E cioè che non esisteva un disegno criminoso. Gli atti sono stati sempre fatti per il bene della città. La vicenda Crescent è una vicenda che realizzava interesse pubblico. È una pagina della storia salernitana che si chiude in modo positivo”. Sono stati tutti assolti i 21 imputati a Salerno nell’ambito del processo Crescent (dal nome del complesso immobiliare realizzato sul lungomare). Tra questi, oltre al governatore Vincenzo De Luca, figurano anche i consiglieri regionali Luca Cascone, Vincenzo Maraio, Francesco Picarone e Aniello Fiore, il vicesindaco di Salerno, Eva Avossa, l’assessore comunale Domenico De Maio ed il consigliere comunale Ermanno Guerra. Tutti, all’epoca dei fatti, erano in Giunta a Salerno. Assolti, tra gli altri, anche i costruttori Eugenio Rainone e Rocco Chechile.

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