“Non si può, non si deve morire per negligenza, per incuria, per irresponsabilità, per superficialità, per burocratismo, per inedia, perché questa è la vera violenza, è la violenza contro la persona, contro l’umanità”. Così il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, durante l’omelia dei funerali dei quattro ragazzi di Torre del Greco morti nel crollo del ponte a Genova.Una folla immensa ha partecipato ai funerali di Giovanni Battiloro,Matteo Bertonati, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione i quattro ragazzi .
Quello che è accaduto a Genova, per il cardinale Sepe, è stato determinato da una “violenza consumata non dal destino ma dalla mano dell’uomo che si sostituisce alla mano di Dio per i propri interessi personali e che diventa una mano che porta morte”.
Nel silenzio surreale che ha avvolto Torre Del Greco, all’arrivo in chiesa delle bare di Giovanni, Matteo, Gerardo e Antonio sono sentite delle urla. Di rabbia e di accusa: “Devono pagare tutto”, ha gridato qualcuno mentre i familiari accompagnavano nella basilica di Santa Croce i feretri dei ragazzi morti nel crollo del ponte Morandi, a Genova. Uno striscione posto davanti alla chiesa è stato rimosso: recitava “di uno stato strafottente vittime innocenti”.