Massimo D’Alema riunisce la sinistra anti Renzi e sdogana la scissione.In un’ora in un suo lungo ragionamento invoca un cambio di rotta e sogna un cambio di passo,a sinistra. Sullo sfondo le contraddizioni dell’ingegneria elettorale,le convenienze politiche e un pò di sorti personali.
Attento a non calpestare le regole, a differenza di quanto fece con RED (l’associazione messa su ai tempi – e contro – Veltroni), stavolta niente tessere. Ma è nata lo stesso, se non una vera e propria Cosa3, almeno un “Cosetta“‘ che reperirà fondi e aprirà sedi (“Teniamoci pronti a ogni evenienza”, ha detto D’Alema), e che ha anche un nome, “Consenso”, che evoca non solo un pezzo fondamentale della cultura gramsciana e del Pci ma anche la ricerca di qualcosa che evidentemente si giudica assente, il “senso”, appunto.
“Noi non avremo un tesseramento nazionale, non vogliamo generare equivoci. Su questo saremo tormentati da un sistema informativo legato all’establishment. I singoli comitati devono raccogliere adesioni, ma prima di tutto fondi per essere in grado di lavorare e soprattutto per essere pronti alle evenienze che potranno essere”. Quste le parole di Massimo D’Alema all’assemblea per un nuovo centrosinistra al centro congresso Frentani (dove sono presenti esponenti del Pd e di Sinistra italiana), dal cui palco ha ribadito: “Questa non è una riunione per festeggiare la vittoria del No ma è una riunione di lavoro”.
Verso la fine del suo discorso D’Alema scandisce bene le parole,sembra che guardi tutti in faccia e dice:” Se ci troveremo di fronte alla sordità di un gruppo dirigente e prevarrà l’idea di andare ad elezioni senza un progetto politico e di governo,con l’obiettivo di normalizzare il PD e ridurre i gruppi parlamentari all’obbedienza,beh,allora deve essere chiaro,lo dico con assoluta serenità:una scelta di questo tipo renderebbe ciascuno libero.”