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“DE LAURENTIIS, A MIO AVVISO, HA MESSO A SEGNO UNA SERIE DI AUTOGOL”

Riceviamo e pubblichiamo di seguito, il pensiero di un tifoso sul presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis.

“Egregio direttore, le chiedo ospitalità per queste mie considerazioni sul Napoli.
Il Napoli era passato appena in vantaggio, quando “il Presidentiis” mette a segno, a mio avviso, una serie di autogol.
Sembrava essere cambiato qualcosa in positivo con l’ingaggio di Sarri. Si parlava di nuovo progetto, ma di nuovo effettivamente, a distanza di settimane, pare esserci poco.

Sì, si può dire di cambiare tante cose, ma da qui a cambiarle ci vuole tanto, soprattutto se il personaggio che può e deve cambiare tali cose,  si chiama Aurelio De Laurentiis.
Si cambia tanto se si è disposti a cambiare anche se stesso, al “costo di pagare” qualche sacrificio personale, dal punto di vista economico ovviamente, nel caso nostro specifico.
Volendo parlare del Napoli, mi sento già di dire, che la stessa squadra di Benitez messa in mano a mister Sarri, renderà sicuramente meglio. Carta canta.
Visto che però si vuole crescere, migliorare, e per farlo c’è bisogno di aggiungere valori importanti, la società ha pensato bene di fare tanto mercato in entrata per poi occuparsi dei giocatori da mandar via. In questo modo, si poteva avere la sicurezza di averci guadagnato, piuttosto che averci perso, come può capitare con un mercato pensato al contrario, cioè fatto prima di cessioni e poi di acquisti.
In teoria, queste trattative ci sono tutte, tutte alla portata del Napoli, visto che (purtroppo o per fortuna) sono tutti calciatori di squadre “minori”, rispetto al Napoli o in taluni casi, dello stesso livello degli azzurri.
Praticamente si sta facendo ben poco, oppure si sta lavorando tanto, ma male.
Perchè? Prima di tutto, c’è da dire che la tempistica, è una delle cose fondamentali in una trattativa. Per strappare un calciatore alle concorrenti, bisogna chiudere quanto prima l’affare, possibilmente.
Diciamo pure che il Napoli, adotta un metodo assai strano: la società contatta prima il club che detiene il cartellino, avanza un’offerta, una volta ottenuto l’ok passa a proporre ingaggio e progetto al giocatore.
Una strategia di mercato sbagliatissima, a mio giudizio, che porta a trattative sterili, lunghe e noiose.
Tutte le altre società che si rispettino, contattano i manager dei calciatori, chiedono informazioni, e poi passano a formulare un’offerta al calciatore. Una volta raggiunto l’accordo, insistono, affinché la trattativa vada in porto.
Un esempio emblematico, a questo proposito, è Darmian, ex difensore del Torino, corteggiato dagli azzurri a lungo: De Laurentiis ha continuamente telefonato al presidente dei granata, Cairo, quando l’unico ad essere interpellato doveva essere il giocatore, che doveva esprimere la sua volontà.
Cos’è capitato? Che è arrivato lo United, gli ha proposto il triplo dello stipendio che percepiva in granata e Cairo ha abbassato le pretese (seppur di pochi milioni), accettando l’offerta pur di accontentare il giocatore.
Per fortuna, questo sembra non succederà con Allan e Astori, i cui agenti sono molto fiduciosi e danno ormai per concluse le trattative.
L’ambiente Napoli, è abituato a ripetere sempre, “siamo ad un passo, siamo ai dettagli“, ogni giorno, in continuazione, a chi chiede loro dello stato della trattativa, quando poi effettivamente trascorrono settimane e settimane.
Ci sono anche trattative “normali” che poi rivelano che di normale non hanno nulla, perché ci sono fin troppi intoppi.
Come mai? Perchè De Laurentiis è fissato con le sue clausole, con i suoi piccoli dettagli che ostacolano ad ogni modo le trattative, le allungano, fanno spazientire tutti. Il monte ingaggi, i diritti d’immagine… ma ancora con queste  cose?
E pensare che prendevamo in giro gli altri club che non avevano soldi da spendere, oppure che acquistavano i giocatori a parametro zero.
Se avessimo agito come natura comanda, rendendo le trattative molto più veloci, senza che De Laurentiis mettesse bocca sull’operato di Giuntoli, a quest’ora avremmo già acquistato Vrsaljko, Allan, Astori, Darmian e Immobile, oltre a Valdifiori e Reina, bruciando sul tempo gli altri club che ti hanno ostacolato e che alla fine si sono accaparrati i calciatori come il Manchester.
Di conseguenza, avremmo ceduto più facilmente i giocatori “in più”, quelli in uscita, e mi riferisco ai vari Britos, El Kaddouri, Ghoulam, Inler.

Grazzie a queste cessioni, avremmo riequilibrato il bilancio, senza andare necessariamente in “profondo rosso”.
A conti fatti, così facendo però, i valori in campo sarebbero cambiati e in positivo, ed avremmo migliorato, a mio giudizio, la squadra.
In sostanza, sono molto deluso dalla politica che il Napoli (in primis, De Laurentiis) sta seguendo, perché ritengo che tutto ciò, rallenti il processo di crescita della squadra.
Io non riesco a e non posso capire il perchè di questo agire.
Una società seria, solida, con le idee chiare, quando deve agire lo fa decisamente, lo fa convinta, non perde tempo, è determinata.
In pochi rifiuterebbero di vestire la maglia azzurra, a Napoli ci verrebbero tutti se solo si presentassero le condizioni per il trasferimento ed un progetto ambizioso.
A me i nomi che circolano, piacciono tutti. Ben vengano questi giocatori, perchè credo che siano validi, essendosi già confrontati con il nostro campionato. Credo che possano dare una grossa mano. Il progetto Sarri, poi, mi intriga. Sono molto fiducioso, perché avere  una rosa lunga e molto spesso con più doppioni, viste le tre competizioni da affrontare, è cosa buona e giusta. C’è  bisogno però, che qualcuno dica al presidente che così non si va da nessuna parte, non si può competere con i veri top club.
Sapete qual’è il guaio, purtroppo? De Laurentiis, così facendo, ha visto dei risultati: la Champions, la SuperCoppa, il secondo, il terzo posto… Si è sempre accontentato, è stato soddisfatto dall’aver speso poco e raggiunto un traguardo alto.
Finora siamo stati anche molto fortunati; sbagliando tanto, infatti, siamo comunque arrivati al quinto posto la scorsa stagione, ed abbiamo avuto l’illusione di poter lottare fino alla fine per un posto Champions.
Se si vuole vincere, ora come ora che il gioco si fa duro, bisogna dimostrare di essere forti non solo sul campo, ma anche fuori dal campo, usando la testa.  Non si può sempre sperare nell’aiuto della dea bendata, come negli ultimi anni.
De Laurentiis è molto fortunato, tanto fortunato: massimo risultato, con il minimo sforzo.

La fortuna, unita al nostro sforzo, aiuta lui, ma a noi tifosi non sta ripagando per niente, anzi.
Io non ce l’ho con lui, mi permetto di dare un consiglio, un suggerimento, un assist affinchè segni nella porta avversaria.
Chi vuole crescere, non mette in conto solo il fattore C, e prova così a mettersi all’altezza con le altre squadre, per meritarsi l’ambizione alla vetta. Un domani, qusando la fortuna verrà a mancare, contro tutto e tutti, dovrai contare solo su te stesso, sulle tue forze, sul Napoli che avrai costruito. Ma se si lavora male, il giocattolo prima o poi può rompersi tra le mani, che è la cosa che fa male di più.

Giuseppe Visconti

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