Sull’emergenza coronavirus la Campania ha “anticipato di 20 giorni le misure poi prese dal Governo. Ci ricordiamo alcune frasi come “Milano non si ferma”, “Bergamo non si ferma”. Un segretario di partito che è anche un mio amico è andato a fare un brindisi, ma siccome Dio c’è ha beccato il Covid”. Ieri intervistato da Bruno Vespa a Sorrento al congresso Alis (Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile), il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha fatto il punto sulle misure prese dalla Regione nelle prime fasi dell’epidemia e sulla scelta di chiudere subito attività commerciali e passare a misure drastiche, così come riporta FanPage, a differenza di quanto avvenuto in altre regioni dove i casi erano anche molto più numerosi.
“Non gli ho fatto il malocchio – ha proseguito De Luca – mi sono solo difeso con le unghie e con i denti, per esempio rispetto al rientro dalla Lombardia dei nostri concittadini. Abbiamo anticipato le decisioni prese dal Nord con grande ritardo, il 22 febbraio abbiamo bloccato le gite scolastiche, poi chiuso i locali della movida, chiuso tutto subito”. Il riferimento al politico contagiato è chiaramente a Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, che agli inizi di marzo era risultato contagiato; è stata, come ha in serata specificato De Luca su Facebook, una battuta pronunciata in tono scherzoso e non un atto politico.
“Siamo – ha detto De Luca – in un territorio e una comunità che vanno disciplinati. Dall’inizio della pandemia ho avuto il terrore di perdere il controllo del territorio dell’area metropolitana di Napoli che in certi quartieri ha una densità di 30 mila abitanti per chilometro quadrato, come Singapore. Se l’avessimo perso avremmo avuto un’ecatombe, avremmo contato i morti a migliaia e non a decine. In Lombardia stanno ancora discutendo di chi sia la competenza delle zone rosse, noi invece le abbiamo decise e istituite in mezz’ora ad Ariano Irpino, nel Vallo di Diano, a Mondragone”.
“Abbiamo tenuto conto di tutti i rischi – ha aggiunto – e credo che abbiamo fatto un miracolo doppio perché, anche se non se ne parla, la Regione Campania è quella che riceve meno di tutte le regioni d’Italia come riparto del fondo sanitario nazionale. Quindici anni fa si decise di ripartire i fondi sulla base dell’età media e della deprivazione sociale sui dati di reddito medio, e ambiente. Nel corso degli anni i 2 criteri si sono ridotti alla sola età anagrafica e quindi ogni anno veniamo depredati di 300 milioni di euro. I miei colleghi se ne fregano perché per non perdere soldi non guardano in faccia a nessuno, c’è un blocco di potere del tutto indifferente alla correttezza dei criteri”. Nel corso dell’intervista De Luca ha parlato anche della possibilità di riprendere a breve la movida. “L’Italia rimane il Paese del fare finta – ha detto – quando diciamo che si fa la movida con 2 metri di distanziamento è una grande palla”. Sulla questione scuola, invece, e sui tempi e sulle modalità delle riaperture, per il governatore sono necessari “gli screening di massa e le mascherine per tutti”.
De Luca: “Un saluto affettuoso a Zingaretti”
In serata Vincenzo De Luca è tornato sulla dichiarazione con cui aveva fatto riferimento a Zingaretti, specificando che non si trattava di un atto politico ma di una battuta. “Basterebbe ascoltare la registrazione dell’intervista – ha scritto su Facebook – per rendersi conto del tono leggero e scherzoso con cui si parlava. Sinceramente non c’è da meravigliarsi più di nulla. Basta allontanarsi dal linguaggio del burocratismo e della politica politicante per dare luogo a speculazioni intollerabili. Ovviamente a Nicola Zingaretti tutto il mio affetto, visto il lavoro straordinario che ha fatto a livello nazionale e regionale per affrontare e gestire l’emergenza Coronavirus, e considerato che è uno dei pochi leader dotato di quel tanto di autoironia e di semplicità che lo rendono vicino alla gente normale”.