“Ora abbiamo tutte le regioni del sud sotto la guida del centrosinistra” ha commentato così Matteo Orfini, presidente del Pd, la conquista della Campania sotto il segno della rivincita di Vincenzo De Luca su Stefano Caldoro, governatore uscente vincente sull’ex sindaco di Salerno alle Regionali del 2010. Se qualcuno si aspettava il contrario, anche in virtù dell’ultimo rapporto commissione antimafia, della querelle con Rosy Bindi riguardo gli impresentabili, e della stessa Legge Severino, è stato certamente smentito dai fatti. Non bisogna però credere che la cosa non abbia avuto alcun effetto sull’elettorato, l’affluenza dei votanti si è, infatti, inabissata: dal 62,96% del 2010 si è passati al 51,92%. Vince il partito dell’astensionismo insomma. Certo, c’è da considerare che rispetto alle scorse elezioni si è votato in un’unica giornata, peraltro una giornata di sole e in pieno week end pre festa della repubblica (molti sono partiti per il fine settimana). Per non parlare della crescita vertiginosa del Movimento Cinque Stelle che, pur correndo da solo, senza liste da appoggio, è passato dal 1,33% di Roberto Fico nel 2010 al 17% circa di Valeria Ciarambino. Numeri importanti che hanno fatto perdere la voce a Luigi Di Maio: “Ho poca voce perché ho esultato, siamo il primo partito in tre regioni” ha dichiarato il vicepresidente della Camera.
Chi esulta più di tutti è, però, certamente Vincenzo De Luca che, a meno di 300 sezioni dalla fine, dello scrutinio si attesta sul 40,97% a fronte del 38,37% di Stefano Caldoro. De Luca sbanca in Campania, nonostante tutto: 927.266 voti contro i 868.436 di Caldoro, ormai la vittoria è in pugno. Il Partito Democratico risulta il primo partito: 19,80% a fronte dei 18,05% di Forza Italia e dei 17,30% del Movimento Cinque Stelle. Fortissimo il distacco nell’avellinese (50,64% di Vincenzo De Luca rispetto al 33,28% di Stefano Caldoro, 13,22% per Valeria Ciarambino) e nel salernitano (53,72% De Luca, 31,47% Caldoro, 12,50% Ciarambino). Parità, invece, nel Beneventano: 38,94% per De Luca, 38,82% per Caldoro, rispetto al 20,40% di Ciarambino. Caserta si conferma più destroide: con il 42,06% di Caldoro, il 37,86% di De Luca e il 17,38% di Ciarambino. A Napoli, che da sola copre la metà dei voti, 40,53% Caldoro, 35,91% De Luca e 19,40% Ciarambino. Insomma, il capoluogo di Regione è stato benevolo verso il presidente uscente Caldoro, mentre i capoluoghi di provincia (eccezion fatta per Caserta) l’hanno data vinta a De Luca.
Fonte: Ministero dell’Interno