“Cari dipendenti delle Amministrazioni Provinciali della Campania”, non inizia così la lettera di Vincenzo De Luca, candidato Presidente alle prossime Regionali Campania, ma – in pieno spirito deluchiano – affronta con piglio diretto una delle tanti questioni centrali della sua campagna elettorale. #Cambiareora, il nuovo slogan. E al cambiamento fa certamente riferimento questa lettera che, ancora una volta, denuncia l’atmosfera stantia del Governo Caldoro, il paludismo di chi alla Legge Delrio (alle Regioni il compito di riorganizzare l’esercizio delle funzioni amministrative locali) avrebbe fatto seguire una mancanza di riordino e riassetto gestionale. De Luca promette sistemazione e criteri oggettivi. A dire il vero, il candidato Pd sembra bacchettare anche il Governo Nazionale, con riferimento alla Legge di Stabilità e ai tagli da miliardi di euro per le Province. In ultimo configura se stesso quasi come megafono, altoparlante che ridia voce alla Campania.
Ai dipendenti delle Amministrazioni Provinciali
della Campania
Come Vi è noto, sono impegnato in queste settimane ad illustrare le mie proposte per una nuova stagione di governo della Regione Campania.
Ho sempre affermato, e mi fa piacere confermarlo qui, che questa nuova stagione non è solo nelle mani di chi sarà chiamato ad occupare ruoli di primaria responsabilità.
Questa nuova stagione potrà affermarsi se sapremo coinvolgere e valorizzare le tante professionalità che sono presenti nel nostro ordinamento locale, spesso in questi anni mortificate o male utilizzate, per un insieme di ragioni che sarebbe lungo qui elencare.
Da ultimo è davvero incredibile e gravissima la condizione in cui sono venuti a trovarsi i dipendenti delle Amministrazioni Provinciali.
La legge cosiddetta Delrio, la n. 56/2014, ha assegnato alle Regioni il compito di riorganizzare l’esercizio delle funzioni amministrative locali, in conseguenza della trasformazione delle Province in Enti di secondo livello.
Non sorprende che il tutto scorre nella totale indifferenza e latitanza della Regione Campania, che non ha fatto nulla di quanto doveva.
È evidente che senza un quadro chiaro di chi fa che cosa nel campo dei servizi locali dopo la riforma Delrio, si ottiene l’unico risultato possibile che è quello attuale ed è sotto gli occhi di tutti: confusione totale, incertezze sul futuro, spreco di risorse professionali preziose.
A peggiorare la situazione è intervenuta la Legge di stabilità che ha previsto un taglio di circa un miliardo di euro per le Province italiane, oltre a quelli – ancora maggiori – programmati per le prossime annualità.
Non faccio certo fatica a comprendere come questo stillicidio stia rendendo la vita lavorativa e personale di tutti Voi al limite della sopportabilità e forse oltre.
Io sono per fare cose chiare e da subito.
La Regione definisce:
1) il nuovo quadro di attribuzione delle funzioni amministrative;
2) parametri standard sull’uso delle risorse umane occorrenti per il corretto esercizio delle funzioni;
3) criteri oggettivi per il governo dei necessari processi di mobilità, anche in sede di contrattazione decentrata con i sindacati.
A partire da questi tre presupposti si decide chi va dove, come e perché. Punto.
Basta tagli idioti predeterminati sulla base di parametri scelti a monte in astratto ed a prescindere da quello che veramente occorre.
Per me la tutela dei lavoratori viene prima di tutto. Si parte da lì. Non da insopportabili architetture teoriche.
Io intendo fare così. E così farò, a partire dalla legge regionale di riordino delle funzioni locali e di area vasta. Nel frattempo metterò tutto il mio impegno per far sentire la voce della Campania al Governo Nazionale anche sulla politica dei tagli.
Suggerirò di guardare al bilancio dello Stato a 360 gradi e di non tartassare ancora una volta e sempre il mondo delle autonomie locali, cioè il mondo che deve corrispondere quotidianamente alle tante e crescenti domande dei cittadini utenti.
Vincenzo De Luca