“La situazione sociale ed economica si fa sempre più drammatica. Credo questa sia la più grave crisi dalla Seconda guerra mondiale. La coesione nel Paese è fragile, rancore diffuso, esasperazione e rabbia crescenti. Non si sono messe in campo, da parte dell’Europa e del Governo, le misura necessarie di una economia di guerra.” Queste le parole del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, scritte in un lungo post su Facebook, in cui esprime tutto il suo rammarico nei confronti di chi ha promesso tanto ma ha mantenuto poco.
“Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte disse, con efficacia, qualche settimana fa, rivolgendosi ai sindaci: siete le sentinelle del territorio. Ebbene, un generale che non recepisce il grido di dolore delle sentinelle e le abbandona è un generale che non comprende che così perde la guerra.
Ma la storia siamo anche noi. E non sarò silente di fronte a condotte completamente errate.”
“Da sentinella napoletana, nonostante l’abbandono che avverto sulla pelle, non mollerò fino all’ultimo respiro, tutte le mie forze e le nostre forze le impegneremo per salvare Napoli e farla ripartire. Ma provo profonda delusione e rabbia per l’inadeguatezza di concretezza e visione.”
Un grido forte e chiaro quello di De Magistris, che proprio ora, nel momento del bisogno, quando la città richiede più aiuti, si è trovato solo. Solo, abbandonato dal Governo e da chi prometteva di aiutare tutti. Nessuno resta indietro: questo è stato lo slogan fino a poco tempo fa. Ma adesso tutti dove sono?
Macchiavelli del resto, già tanto tempo fa, diceva: “Gli uomini sono ingrati, volubili, simulatori e dissimulatori, vili e avidi di guadagno; se fai loro del bene sono tutti a tua disposizione, finché il momento in cui hai bisogno di loro è lontano. Ma se si avvicina il tuo momento, essi cambiano completamente atteggiamento.”
Ecco allora che continua il primo cittadino: “Ai miei concittadini mi rivolgo con umiltà e passione, chiedendo unità e resistenza. Metteremo in campo ogni azione, con poche risorse umane e senza soldi, per trovare il modo di lottare insieme e rinascere. Gli ostacoli sono troppo numerosi e grandi, ma so che siamo una grande comunità, della quale sono orgogliosissimo di esserne il Sindaco.”
Chi è al potere, chi è al Governo deve mostrare rispetto e coerenza verso gli altri.
“Napoli è stata esemplare nella fase 1” -aggiunge De Magistris- “Non voglio trovarmi a contare le vittime di un disastro sociale ed economico prevedibile.
Non mollerò mai, non appartiene al mio DNA. Ma credetemi dobbiamo vincerlo noi lo scudetto.
Altri, ancora una volta, hanno deciso di abbandonare le comunità più fragili.
Noi, nei prossimi giorni, metteremo in campo tante azioni per la riscossa.
Dall’estate a Napoli, al piano di mobilità, dalle fasce deboli, all’utilizzo degli spazi pubblici. Proveremo a creare economia dal basso e consolidare giustizia sociale ed uguaglianza.”
De Magistris intende dunque ricordare alle istituzioni che senza il popolo il Paese non può ripartire: “E’ stato fatto un errore politico molto grave” e lui in quanto sindaco ha il dovere di dar voce alla gente comune che è stata lasciata indietro e sola in un momento così difficile.
Il popolo chiede uno Stato giusto ed equo capace di governare un paese in modo stabile garantendogli dunque una stabilità economica e sociale. Nessuno deve restare indietro.