Continua a far discutere il comportamento ambiguo di Luigi De Magistris, che negli ultimi tempi ha un rapporto altalenante con il Partito Democratico. In vista delle elezioni del consiglio metropolitano, che si terranno per il prossimo 12 ottobre, s’intravede tra il primo cittadino e il PD, l’aurea di una pseudo –alleanza. Non ancora assodata, poiché gli stessi esponenti del partito non vogliono sbilanciarsi e lo definiscono un “patto istituzionale”. Quel che è certo però, è la presenza di due sostenitori del sindaco in consiglio, nella lista presentata dal PD , segno che tra De Magistris e il partito ci sia un inizio di collaborazione per i lavori della città metropolitana.
Fa sorridere che proprio nel momento in cui s’intravede un riavvicinamento tra Luigi De Magistris e gli esponenti del PD di Napoli, il primo cittadino abbia intrapreso una crociata mediatica contro il premier Matteo Renzi. E’ ormai da giorni che il sindaco rilascia dichiarazioni contro le decisioni prese dal Presidente del Consiglio in merito alla questione Bagnoli. De Magistris ha iniziato una polemica che non sembra avere una fine. Accusa Renzi di aver estromesso totalmente il Comune di Napoli e quindi la sua persona da qualsiasi decisione sarà presa per Bagnoli. Arrivando a parlare di un possibile complotto da parte di chi vuole rimettere le “mani sulla città”. E addirittura crede, che investire il governatore Stefano Caldoro della carica d’interlocutore, sia il frutto delle grandi intese che sostengono il Governo. Insomma le critiche che De Magistris rivolge al Premier sono piuttosto pesanti e ancora non hanno ricevuto una risposta ufficiale.
Intanto, però il Sindaco, che ricordiamo in Comune conta con una misera maggioranza, in vista della realizzazione della città metropolitana, fa prove d’intesa con il PD, stillando un unico programma e lasciando intravedere la possibilità che la figura del vicesindaco sarà scelta tra lo stesso partito. Partito che è guidato dal premier Matteo Renzi, lo stesso che il sindaco continua a criticare apertamente. La domanda sorge spontanea: come mai De Magistris utilizza due pesi e due misure con il partito napoletano e quello nazionale? La risposta va ricercata in quell’anomalia, che da sempre, pare contraddistingua l’amministrazione De Magistris. Sembrerebbe quasi che aldilà di qualsiasi “credo politico”, si ricerchino accordi laddove ci sia una convenienza, se non addirittura una necessità.