Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, dice la sua sul calciomercato e il lato economico del mondo del pallone a Radio Punto Nuovo: “Il male del calcio principali sono gli interessi economici ed il potere che si è consolidato intorno allo sport. Col tempo si è perso di vista che la centralità è la partita che deve essere senza un risultato precostituito. La cosa bella della competizione è che Davide può battere Golia, i tifosi, stadio senza tifo o non accessibile a tutti, non possono essere sostituiti dalla TV a pagamento. È un periodo molto triste, Napoli oggi ha rappresentato un momento importante. Le tifoserie, con l’aiuto dell’avvocato Coppola, hanno presentato un documento che ho apprezzato particolarmente. Serio, equilibrato, non fazioso e che chiama al tavolo le istituzioni: il Governo, che non deve fare solo analisi, ma proporre riforme; io come sindaco sono a disposizione subito ad aprire un tavolo con CONI, tifoserie, società e Federazioni per trovare soluzioni per rendere più vivibile lo stadio. Bisogna essere chiari tutti: va bandita la violenza. Lo stadio deve essere un luogo sicuro, ma fin quando il denaro lo farà da padrone, diventerà un luogo di potere che inquina. Plusvalenze? Il calcio è profondamente inquinato, molto di più di ciò che si immagina. La storia insegna che si ricicla denaro, si infiltra la criminalità e non mi sorprende diventi il luogo in cui si esercita potere politico, pressioni. Quando vedo una partita, non sono più certo che abbia un risultato che non sia già scontato: questa roba ti allontana. Per farlo, va messo al centro il vero tifo ed allontanato il denaro”.
“A Napoli nessuno è straniero. La nostra è una città dal grande cuore, che produce forti emozioni e in cui ogni artista, e un calciatore a suo modo lo è, ha tante ragioni per ispirarsi. Sono convinto che abbia fatto benissimo a scegliere Napoli. Chi non lo fa non sa cosa si perde”. Con queste parole il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha commentato l’arrivo di Viktor Osimhen, neo acquisto ufficializzato ieri dal Calcio Napoli.
SUL SAN PAOLO – “Riapertura del San Paolo? Con il distanziamento sociale, potrebbero esserci già 25 mila persone. Tutto privo di buon senso e logica, il calcio è ripartito per interesse economico, non riesco a guardare più le partite. Che senso ha una partita senza tifo? Le partite si vincono sul campo, ma il tifo è l’uomo in più. Ho dato piena disponibilità nell’intervento pubblico, è arrivato il momento di rivedere il regolamento d’uso e tutti le problematiche correlate. Una curva non può costare 70 euro, la partita deve essere accessibile a tutti. Da questo punto di vista, la città deve far sentire la sua voce, il sindaco deve farlo: ne ho parlato spesso con De Laurentiis. Il calcio è soltanto lo show dove si giocano partite politiche, anche a Napoli vedo spesso partite politiche e poche partite sul campo”.