Venerdi 10 Novembre al Teatro Platani di Cercola, ospite della serata il sindaco di Napoli Luigi De Magistris per presentare il suo ultimo libro, “Citta’ Ribelle”, un racconto anche intimistico del personaggio ex Magistrato, divenuto poi Sindaco di Napoli per 2 mandati consecutivi.
Moderatore della serata Paolo Perrotta, direttore de l’Ora Vesuviana, presente anche Vincenzo Fiengo, sindaco di Cercola, con gli spettatori presenti all’evento molto interessati ai contenuti, da apprezzare vista anche la concomitanza della partita spareggio dell’Italia contro la Svezia. Il sindaco di Napoli dimostra sin dalle prime battute un atteggiamento di fierezza per quanto fatto nel ruolo di magistrato, non senza qualche velata polemica: “Ho lavorato in prima linea 9 anni in Calabria e 6 a Napoli e mi hanno impedito di fare il magistrato. Le mafie sono introdotte all’interno del sistema politico e delle istituzioni, molto piu’ di quanto ci si possa immaginare. Hanno rotto il sogno della mia vita, facevo il magistrato senza risparmiarmi ma lo Stato e poteri forti mi hanno fermato perche mi dovevano tutelare”, ma abbiamo perso tutti”. De Magistris continua con un pizzico di amarezza: “credo sia il testimone vivente di come il nostro paese sia completamente alla rovescia perche’ se fosse stato un paese normale, voi mi aveste invitato qui nelle vesti di Magistrato” .
L’ ex Magistrato parla anche del ruolo di Sindaco, delle sue responsabilita’ nei confronti dei cittadini, ed insolite descrizioni sulla vita da primo cittadino di Napoli: “I sindaci ci mettono la faccia, la figura di primo cittadino viene eletto con un sistema elettorale che funziona, c’e un rapporto con i cittadini; lavoro tra le 14 e le 18 ore al giorno da 6 anni e mezzo e la giornata incomincia dalle ore 8 e termina a mezzanotte dal Lunedi al Sabato, mentre la Domenica un po’ meno poiche’ e’ il giorno che mi leggo le carte; inoltre nella mia giornata tipo, ho volutamente mescolato gli impegni istituzionali e palazzo san giacomo con l’impegno di strada a contatto con i cittadini, viaggiando mediamente sui 7 kilometri al giorno; per me il rapporto umano e’ ancora piu’ importante del rapporto politico”. De Magistris ritorna a parlare del primo amore, la magistratura dando libero sfogo a ci0 che poteva essere e non e’stato: “La mia figura di Magistrato di autonomia e indipendenza che avevo sempre sognato, e’ diventata isolamento e debolezza. Da Sindaco ho fatto si’ che non accadesse la stessa cosa: pur essendo un bersaglio per il sistema, ho cercato insieme ai miei collaboratori di non rimanere isolato attraverso il contatto con la gente. Cio’mi ha permesso nel periodo piu’ buio, cioe’ quando mi hanno sospeso dalle attivita’ di sindaco per una vicenda assurda, di fare totalmente il “sindaco di strada”. Il primo cittadino conclude, spiegando come sia stato possibile, la sua rielezione a Sindaco tra mille difficolta’ e tanti puzzle politici, volti a interrompere la sua candidatura: “Noi abbiamo dimostrato che i poteri forti sono stati ribaltati dal popolo di Napoli. A Napoli siamo riusciti, unico caso in Italia a dare forza alla gente tra mille difficolta’ in cui c’e una forza popolare enorme. Io sono stato eletto con due liste civiche tra le coalizioni democratiche di sinistra che mi facevano la guerra e le coalizioni di centro-destra. Piu’ i miei avversari politici cercano di ammazzarmi, piu’ mi carico”