Il sindaco Luigi De Magistris continua ad attaccare il Presidente del Consiglio. Oramai sembra che i rapporti tra i due siano ai ferri corti. Il primo cittadino partenopeo è da tempo che accusa Matteo Renzi riguardo la scelta di commissariare Bagnoli, mettendo in secondo piano il Comune.
«È evidente l’operazione, vogliono mani libere, senza ostacoli di giustizia. Scatta la reazione della Napoli dalle mani pulite. È un anno che Renzi ci tiene bloccati. Nel frattempo noi siamo andati avanti: abbiamo approvato il piano di riqualificazione e rigenerazione urbana di Bagnoli in giunta e consiglio comunale, dialogato con i cittadini, partecipato ad assemblee popolari accese e belle. Siamo all’epilogo. Nelle prossime ore Renzi pensa di chiudere la partita con la nomina del commissario, espropriando Napoli e i napoletani, relegando il Comune a mero organo consultivo nell’ambito di quello che deciderà, nelle segrete stanze, sua maestà manona commissario», questo il commento di De Magistris alle ultime scelte di Renzi. La nomina del Commissario è, infatti, cosa fatta, sarà Salvo Nastasi a guidare la riqualificazione di quel territorio, immobile da anni.
De Magistris, però, non ci sta, la sua idea è una mobilitazione dal basso, che rovesci il piano messo in atto dal Premier. Secondo il sindaco, abitanti, disoccupati, giovani e studenti dovrebbero unirsi tutti attorno a un unico movimento, coesa, contro il commissariamento. L’idea è quella di creare un autogoverno che consenta la riqualificazione di Bagnoli: «Facciamo una cosa che non si è mai fatta, costruiamo un autogoverno, un movimento di popolo formato da tutti quelli che sono contro il sistema».
Insomma sembrerebbe che ormai il sindaco è deciso ad andare per la sua strada. Stando alle parole, da lui utilizzate, pare che abbia intenzione di chiudere qualsiasi dialogo con il Premier. «E’difficilissimo, sembra impossibile, ma proviamoci. Sfidiamo la Regione, potrebbe sostenerci economicamente, Bagnoli e Napoli in primo luogo, poi è Sud, è Mediterraneo, è Italia. Questa può essere una grande azione popolare autogestita dal basso contro la logica mafiosa dello sblocca Italia. Io sono pronto, come sempre, a sporcarmi le mani contro manine e manone», queste le parole di De Magistris. Il progetto del sindaco è, quindi, ben definito, autogovernare Bagnoli per evitare che a farlo sia il Governo e il commissario da lui scelto. Sicuramente le ennesime dichiarazioni del sindaco non gioveranno a una possibile collaborazione tra le due istituzioni, locali e nazionali. Se fosse stata possibile una maggiore apertura di Renzi verso il sindaco, quest’ultimo attacco potrebbe aver annullato tutto, peggiorando ulteriormente la situazione. La domanda sorge dunque spontanea: è questa la strategia giusta?