Continua negli istituti penitenziari campani il viaggio del garante dei detenuti Samuele Ciambriello. La tappa è stata la casa circondariale di santa Maria Capua Vetere, dove sono ristretti 960 detenuti , di cui 60 donne. Il garante dopo aver avuto 7 colloqui individuali con detenuti che avevano fatto richieste ha visitato la sezione Volturno ( detenuti comuni), la Tevere (alta sicurezza),il reparto Nilo dove sono presenti 70 detenuti comuni e il primo piano della sezione femminile .Ha incontrato altresì operatori e detenuti dell’articolazione psichiatrica dove sono presenti 17 ristetti.
Per il garante Ciambriello : “Ci sono tre criticità evidenti: buona parte dei detenuti vivono una distanza siderale dal luogo di residenza della famiglia in netto contrasto con il dettato normativo dell’ordinamento penitenziario che ribadisce la necessità di predisporre programmi di intervento con la famiglia con gli avvocati e quindi con un programma trattamentale alternativo alla detenzione”.
Seconda criticità : ”Malgrado siano state stanziate le risorse dalla Regione, ad oggi il comune ha provveduto solo alla progettazione per la realizzazione di un impianto idrico. Da gennaio partirà la realizzazione appalto dell’impianto, quindi ancora tempi lunghi e la certezza che nel periodo estivo anche dell’anno prossimo ci saranno problemi idrici in tutto l’istituto”.
Infine , i detenuti e gli agenti di polizia penitenziaria hanno protestato con il garante e con il suo staff lamentando sia i disagi provocati dai ripetuti black out di energia elettrica sia della qualità dell’acqua proveniente dai pozzi, in molti casi, dai rubinetti escono residui di impurità che la rendono scura ,gialla, certamente non potabile. L’amministrazione penitenziaria approvvigiona quotidianamente due litri di acqua al giorno per uso personale e per cucinare.
Ciambriello ribadisce come più volte sottolineato che” la pena detentiva viene più volte aggravata dalla sommatoria di disagi e disfunzioni cui vengono afflitti i detenuti. Sembra che si aggiunga pene detentiva e pena afflittiva. Si può costruire un carcere senza condotta idrica?”