di Andrea Di Martino
L’idea di tenere tre giorni di confronto sulla Campania, su Napoli e sul futuro nostro e dei nostri figli è una buona idea. La #Fonderia delle idee che si terrà a Bagnoli dal 26 ottobre prossimo ha smosso un quadro stagnante. E’ un primo segnale di cambiamento, quindi è un contributo fondamentale al campo dei Democratici.
Il fatto che si sia deciso di partire dalle idee, dalle proposte, dalle soluzioni ai problemi che quotidianamente si vivono, è un buon metodo. La costruzione collettiva di un programma di cambiamento è una novità coerente con gli obiettivi che si propone. Si va quindi nella direzione giusta.
Parlare oggi di problemi e soluzioni, significa anche saper cogliere la domanda che la società fa alla Politica al tempo della crisi. C’è una noia generalizzata, diffusa verso una politica politicante che parla solo di se, pronunciando formule come un vuoto abracadabra. Di converso c’è viva una richiesta di concretezza, di efficacia nell’affrontare i nodi che rendono complicato il vivere, in Campania, in questo tempo.
Per queste ragioni l’appuntamento, è interessante, energizzante, innovativo e va attraversato e vissuto per contribuire alla sua ricchezza, per far si che produca cambiamento. Per essere protagonisti diretti del cambiamento.
Tutto ciò è utile ma non sufficiente. Uno sforzo in più va fatto per rendere più completo il lavoro della Fonderia.
Ogni idea, ogni progetto cammina, vive, s’incarna intorno alla figura di una leadership. Questo nodo è cruciale, non coglierlo può essere un errore decisivo.
Il centrodestra è già in campo con una sua figura guida. Ha già governato, male, ma l’ha fatto senza un’opposizione visibile. Non per colpa dei singoli consiglieri Democratici, ognuno ha svolto il suo ruolo, chi meglio chi peggio. Non vi è stata una visione collettiva, un progetto alternativo da proporre al malgoverno. Ciò è avvenuto perché chi aveva avuto questo mandato dall’elettorato, ha gettato la spugna, rinunciando a costruire la rivincita. Questo tempo perso va recuperato. Nel confronto elettorale questo è uno svantaggio che il Centrosinistra deve colmare rapidamente.
Dalla Fonderia deve venire una richiesta urgente di convocare le primarie. Nel farlo c’è il dovere di dare una indicazione su chi ha le caratteristiche giuste per rappresentare, anche fisicamente e rendere concrete, le idee elaborate collettivamente.
Chi ha l’ambizione e il coraggio di candidarsi al governo del cambiamento, ha il dovere di farlo ora, senza tatticismi. Le primarie saranno il terreno della selezione. Se il quadro è quello fin qui delineatosi, come ho già scritto, io sono pronto a sostenere Pina Picierno.
Infine un ragionamento va aperto su Napoli, sul suo declino, sul suo isolamento istituzionale e politico, sulla decadenza rapida del vivere quotidiano che si è prodotto in città. Va posto un termine a quest’esperienza amministrativa che ha fatto del suo slogan elettorale, un nefasto presagio di catastrofe.
Io penso che terminato il processo elettorale per la Città Metropolitana, si deve procedere con la richiesta di elezioni al comune di Napoli in contemporanea della tornata elettorale regionale.
Ogni tattica in questa fase non serve. Serve chiarezza e coraggio per Cambiare. Se la Fonderia saprà interpretare questo compito darà un fenomenale contributo a cambiare Napoli e la Campania.