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Di Nardo: «In Europa per difendere le eccellenze»

Aniello Di Nardo, più volte parlamentare e segretario regionale in Campania Italia dei Valori, si candida nella circoscrizione Italia Meridionale alle prossime europee. Opponendosi alla politica della Merkel e delle banche, mette in evidenza i capisaldi del suo programma: lotta al nucleare e all’evasione fiscale, riqualificazione e salvaguardia del territorio e dei prodotti italiani.

Onorevole, ‘Europei, non tedeschi’ è lo slogan di IDV. Ovviamente si contrappone all’ egemonia economica della Germania in Europa. In che modo l’ Italia può svincolarsi dai parametri che la rendono succube?

‹‹In realtà è contro lo strapotere in Europa della Merkel che ha imposto a tutta la Comunità Europea delle regole per cui soprattutto alcuni paesi deboli, come l’ Italia e la Grecia, non hanno modo di andare avanti. Dobbiamo rivedere i trattati, dobbiamo rivedere le regole, in un momento particolare come questo. Allora, noi di IDV diciamo di rivedere tutto e di mettere in condizione tutti i paesi che sono in Europa di fare l’ Europa vera e non l’Europa delle banche. Noi intendiamo fare l’Europa dei cittadini››.

L’ Italia dei Valori è ancora dipendente da Di Pietro?

‹‹Antonio Di Pietro è il Presidente di IDV. In questo momento ha pensato di farsi da parte per rilanciare Ignazio Messina, il nuovo segretario nazionale e per mettere in campo una serie di giovani che sono entrati adesso nel partito. Tant’è vero che i primi tre candidati sono eletti dal web››.

Come considera Di Pietro e De Magistris?

‹‹Due magistrati››.

Lei ha fatto della battaglia al nucleare uno dei capisaldi della sua campagna elettorale. Come condurrete la vostra lotta?

‹‹All’ epoca raccogliemmo milioni di firme per un referendum contro il nucleare. Oggi riteniamo che sia assurdo averlo eliminato in Italia e averlo a dieci metri da casa. Condurremo in Europa la stessa battaglia che abbiamo fatto in Italia. Se ci vuole un referendum, facciamo un referendum. Faremo in modo che si blocchi il nucleare dappertutto perché altrimenti non saremmo credibili e il paese non sarebbe in sicurezza››.

La battaglia al nucleare denota anche una certa sensibilità verso tematiche come la salute dell’ ambiente e dei cittadini. Per quanto riguarda la Campania, sono presenti nel vostro programma iniziative per riqualificare il territorio e per favorire lo sviluppo delle aziende agroalimentari?

‹‹ In Commissione Ambiente e Agricoltura al Senato ho presentato un disegno di legge che riguardava i reati di danno ambientale. Attualmente, nel nostro paese, chi commette reati ambientali non paga penalmente, quindi può fare quello che vuole. Fino a quando non ci sono delle leggi, restano con delle ammende che non servono a nulla. Sul discorso dell’agricoltura, presentai una legge sulla difesa del made in italy. Tant’è che poi siamo arrivati all’applicazione di una norma europea che riguarda proprio il made in italy, l’origine dei prodotti e l’etichettatura. Ed è stata una cosa che abbiamo voluto noi. Oggi, però, vediamo che queste regole non vengono applicate al 100%  per cui dobbiamo fare molta attenzione, un’attenzione che noi riteniamo di poter garantire perché, a mio avviso, vanno tutelati e difesi i cittadini soprattutto nell’alimentazione. Dobbiamo sapere che cosa arriva nelle case, che cosa viene messo nei supermercati. Avevamo fatto una legge sull’etichettatura e vogliamo che questa legge sia rispettata, perché solo così possiamo difendere il made in italy che significa difendere i nostri prodotti, difendere le nostre terre. Se andiamo in qualsiasi paese del mondo e parliamo di mozzarella di bufala si parla di Caserta, se parliamo di Parmigiano-Reggiano si parla di Emilia Romagna, se parliamo di Brunello di Montalcino si parla della Toscana. All’estero siamo conosciuti per i nostri prodotti tipici, quindi dobbiamo avere l’ obbligo di tutelarli e salvaguardarli. Difendere i nostri prodotti, questa è la capacità che dobbiamo avere››.

In che modo intende procedere nella lotta all’evasione fiscale?

‹‹ Con più controlli. Credo che possiamo procedere anche riducendo un po’ quello che oggi è il peso fiscale sui cittadini. Ridurre la pressione e mettere tutti in condizione di poter dichiarare nel momento in cui acquistano. Non è possibile che abbiamo un sistema fiscale che non ti consente di poter fare certe cose per cui non si possono detrarre dalle tasse le spese che una famiglia affronta e questo comprime ancora di più. Sentivo che Renzi vuole fare una riforma fiscale. Se la riforma va in questa direzione, certamente possiamo recuperare gli evasori. Chi spende è costretto a dichiarare quello che spende e deve farsi dare lo scontrino perché sa che va a scaricarlo››.

In Campania siete nel centrosinistra. Come scegliere il prossimo presidente della Regione?

‹‹ Io sono stato uno dei primi a dare una risposta ad una richiesta fatta dal Segretario Regionale di SEL, Salvatore Vozza, quando chiedeva di mettere insieme le forze di centrosinistra e di avere un nome adesso, condiviso da tutti, per iniziare già da oggi una battaglia che ci sarà l’ anno prossimo. Credo che se il centrosinistra non si unisce, non si compatta, non sta insieme, non potrà vincere››.

È possibile raggiungere questa compattezza?

‹‹Bisogna avere il senso di responsabilità. Se facciamo delle battaglie che danneggiano noi stessi, alla fine si perde e non produciamo niente. Ognuno deve capire che bisogna fare un passo indietro se è opportuno. Io non pretendo che il passo indietro lo facciano i grandi partiti. I piccoli partiti possono dare il proprio contributo nella scelta. Questo è quello che si deve fare, lavorare e contribuire insieme alla vittoria››.

Cosa la contraddistingue dagli altri candidati alle elezioni europee, cosa potrebbe spingere i cittadini a votarla?

‹‹Noi abbiamo avuto il coraggio di presentarci da soli per una battaglia che alcuni dicono impossibile, altri quasi impossibile. Io dico che è possibile se riusciamo a recuperare il consenso dei cittadini che in passato hanno votato IDV e che forse oggi hanno votato Grillo. E quello, secondo me, è stato un voto inutile perché chi ha votato M5S ha portato in Parlamento persone che non hanno realizzato nulla. Noi eravamo in pochi e abbiamo realizzato tanto in cinque anni. Certamente abbiamo commesso degli errori ma siamo stati penalizzati non per questo ma perché abbiamo parlato chiaro, perché abbiamo detto le verità, perché volevamo portare nel Paese un rinnovamento vero della politica e a qualcuno ha dato fastidio per cui alla fine ci hanno messi da parte. Abbiamo fatto battaglie per eliminare le province e ci davano addosso, tutti contro. Arriva Renzi, si eliminano le province, tutti zitti. Si fa la riforma elettorale, tutti zitti. Noi avevamo già le idee chiare e sono orgoglioso che oggi queste idee vengano portate avanti, purtroppo da altri››.

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