Sempre più incandescente il rapporto tra Corea del Nord e gli Stati Uniti . Adesso scoppia pure la crisi dell’ostaggio, fra le due Nazioni , anzi degli ostaggi: tre cittadini americani sono detenuti dal regime di Kim Jong-un. Di questi però uno solo è stato arrestato ieri, si chiama Tony Kim, mentre gli altri sono casi che durano da tempo. C’è di che far salire ancora di più la tensione già ai massimi: è di queste ore l’ultima minaccia lanciata da Pyongyang che si dice pronta a scatenare la guerra nucleare e ad “annientare la Uss Carl Vinson”, la super-portaerei americana .La notizia dell’arresto del cittadino americano, avvenuto venerdì, è stata data ufficialmente dai diplomatici svedesi: in mancanza di relazioni bilaterali tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord, è Stoccolma a rappresentare gli interessi americani in caso di bisogno, e soprattutto per emergenze come questa. L’arrestato ha passaporto Usa ma è di origine coreana come traspare dal cognome Kim, il più diffuso, non a caso lo stesso della dinastia di dittatori comunisti di Pyongyang. Com’è già accaduto in casi precedenti, appartiene ad una chiesa protestante evangelica. Gli evangelici hanno un’ampia rete di missionari in tutta l’Asia, compreso in regimi totalitari come la Cina e la Corea del Nord. Svolgono attività di ogni tipo, spesso a fini umanitari. Non di rado le autorità non vedono di buon occhio la loro presenza e li accusano di proselitismo. In Corea del Nord (a differenza dalla Cina) vige l’ateismo di Stato e qualsiasi propaganda religiosa è considerata un crimine. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ordinato l’invio della Carl Vinson verso la penisola di Corea come reazione ai test missilistici e nucleari di Pyongyang, e alle minacce della Corea del Nord di attaccare gli Usa e i loro alleati asiatici. La portaerei, giunta nel Pacifico occidentale dopo giorni di confusione riguardo alla sua destinazione, condurrà da oggi esercitazioni congiunte con la marina giapponese. Secondo molti osservatori un nuovo test è infatti imminente: martedì la Corea del Nord celebrerà l’85esimo anniversario della fondazione dell’esercito e in passato ricorrenze di questo genere sono state “festeggiate” con esperimenti militari. Non è la prima volta che tra Corea del Nord e Stati Uniti scoppia una crisi degli ostaggi. Spesso con tipologie analoghe, cioè cittadini Usa di origine coreana accusati di proselitismo religioso, propaganda, spionaggio. In altre crisi intervennero come mediatori di ex presidenti americani, Jimmy Carter e Bill Clinton: in quei casi il regime comunista usò gli ostaggi per strappare concessioni economiche ed anche visite di alto livello (come appunto gli ex presidenti Usa) che in qualche modo davano legittimità al governo di Pyongyang.