Roberto Speranza attacca il Segretario Matteo Renzi durante la Direzione del Pd di oggi: “La relazione che ci hai proposto per molti aspetti aumenta le mie preoccupazioni. Siamo di fronte alla più forte sconfitta alle amministrative per la sinistra. Da militante, da dirigente, da deputato del Pd sono preoccupato se non comprendiamo il messaggio nazionale venuto dalle amministrative. Rischiamo di consegnare il Paese a vecchi e nuovi populismi. Il nostro racconto dell’Italia si è scontrato con la percezione che le persone hanno: abbiamo raccontato un Paese fuori dalla crisi, quando una parte consistente si sente ancora con due piedi dentro la crisi”
“Il tempo che stiamo vivendo ha bisogno di leader forti, non torniamo indietro su questo. Se ci fosse stato qualcun altro di noi al posto di Matteo, ci saremmo fermati su tutte le riforme fatte. Non capisco come ci sia la capacità di capire che la casa dimostra la nostra casa anche se non la si guida direttamente”-
“Sul referendum, mi chiedo come si fa a perdere la memoria in nome della lotta politica contingente. Abbiamo passato anni a parlare di superamento del bicameralismo perfetto.Se vince il No si entra in una crisi strutturale, nel Pd e nel Paese”
Duro intervento anche di Gianni Cuperlo, leader di SinistraDem: ‘‘Sull’Europa e sulla lotta al terrorismo il premier sa di poter contare su tutto il suo partito. La sconfitta nelle città dice che non abbiamo sbagliato solo una campagna elettorale, ma il racconto del Paese. Questo è oggi il nostro problema. Bisogna cambiare prima che lo strappo si faccia definitivo, capendo lo stato d’animo delle persone. La mappa del voto lo descrive con severità. Si può raccontare che le nostre riforme risolvono i problemi del Paese, ma se poi la vita delle persone non cambia, la speranza diventa rabbia.
”Servono altre politiche, anche rispetto a un passato meno recente. Segretario, hai scalato il potere in una manciata di anni: vorrei chiederti quanti voti è costata a noi la battuta su Marchionne e i sindacati? Sei circondato da persone che ti dicono ‘vai avanti’, io mi permetto di dirti ‘fermati e rifletti’. Stai disperdendo una parte della storia politica mia e di altri. A Grillo hai detto ‘esci dal blog’, ora ti dico io ‘esci dal talent di un’Italia patinata, con umiltà’. La gente ha bisogno di diritti, non di un bonus. È suonato un allarme, l’ultimo.”
Oggi sei vissuto come avversario dalla destra, ma anche da parte della sinistra. Il rischio adesso è che senza una svolta condurrai la sinistra italiana a una sconfitta storica. Io speravo riaprissi la via di regole condivise, a partire dalla legge elettorale, offrendo a tutto il parlamento una disponibilità. Così invece anche la partita del referendum sarà molto più difficile”