Si è tenuto stamattina il convegno su disagio, devianza e microcriminalità riguardante i minori presso la Sala Multimediale del Consiglio Regionale della Campania (isolaF13 Centro Direzionale).
Ad aprire l’incontro è stato il Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello:
“Dall’ottobre 2022 ad oggi ci sono 213 ragazzi in più negli istituti minorili, nonostante la criminalità di questi non sia aumentata. Il maggior tasso di carcerazione si spiega con la marginalità sociale e la mancanza di alternative. Dei 17 IPM italiani, 12 ospitano più persone del dovuto. Non aumenta il numero di reati, ma la violenza degli stessi. Quando questi minori escono dagli IPM poi chi li segue?”.
Dopo i saluti istituzionali del Presidente del Consiglio Regionale Campania Gennaro Oliviero e del Presidente AIGA Napoli Francesco Zaccaria, c’è stata una riflessione da parte di quest’ultimo sull’impatto negativo del Decreto Caivano in merito alla questione minori:
“Ha generato problemi mastodontici. La prima problematicità è il divieto di accedere alla messa alla prova per chi ha commesso dei reati gravi. Parliamo di reati gravi, è vero, ma la messa alla prova è uno strumento utilissimo per rieducare questi ragazzi. Punire solamente non serve, è inutile e ce lo dice l’esperienza. Un altro problema è quello dei trasferimenti, con detenuti che per far posto a nuovi vengono spostati nelle carceri per adulti, gettando all’aria lo sforzo fatto per rieducarli. Il Decreto Caivano è un grande bluff: è stato un provvedimento fatto in troppa fretta, che invece di migliorare le cose le ha peggiorate”.
A prendere parola successivamente è stata la Procuratrice della Repubblica per i Minorenni di Napoli Patrizia Imperato, che ha sottolineato l’importanza di educare al bello, alla dignità esistenziale e al lavoro, valori che in molti casi vengono sottolineati o addirittura non appartengono a questi ragazzi.
In seguito, la D.ssa Anna Malinconico dell’Osservatorio regionale sulle condizioni delle persone private della libertà personale, ha evidenziato come i minori siano trattati come un problema minore e come questi ragazzi vengano privati dell’infanzia, dell’adolescenza e quindi dei sogni.
“Se pensiamo che la scuola possa risolvere tutti i problemi siamo ridicoli. Bisogna farsi carico degli adulti di cui i minori sono responsabili per aiutare questi ultimi, bisogna fare prevenzione”.
Su quest’ultimo punto in particolare si sofferma anche Manuela Siniscalco, Co-Docente di Diritto di famiglia e minorile presso l’Università Suor Orsola Benincasa, che sottolinea inoltre come l’imputabilità sia oggi liquidata.
L’importanza del lavoro sinergico viene evidenziata anche da Elvira Rispoli, AIGA di Santa Maria Capua Vetere: “Serve una maggiore sensibilizzazione in ambito scolastico, si fa uso improprio degli strumenti digitali e non solo”.
La Direttrice SMM Napoli Carmela Ianniello, invece, ha sottolineato come i ragazzi per la maggior parte non siano capaci di relazionarsi con gli adulti e quanto un percorso sbagliato o una scelta anticipata possano essere deleteri.
A chiudere l’incontro è stato il Presidente della Commissione Permanente delle Politiche sociali Bruna Fiola:
“Finalmente non mi sento più sola, oggi ho sentito le cose che dico da 9 anni, chiedo ai relatori che mi hanno preceduto di scrivere insieme un documento verso chi non mi ascolta da 9 anni. Le cose approvate sono rimaste nel cassetto; tutte parole, fatti zero. Bisogna attenzionare le famiglie dei minori attraverso le istituzioni e gli assistenti sociali, per evitare che i ragazzi crescano in un contesto sfavorevole, solo così potranno non commettere reati. Le cose non vanno bene perché abbiamo sbagliato la linea, molti di questi ragazzini hanno già vissuto la bruttura della vita”.