Una grande vittoria per gli animalisti quella di non vedere più tra gli scaffali dei grandi supermercati italiani il foie gras.
L’ultima a rimuoverla sul mercato è la grande catena italiana Iper, che ha completamente eliminato la vendita di uno dei prodotti più famosi della cucina francese, il foie gras, definito come fegato di anatra o di oca fatta ingrassare tramite alimentazione forzata.
Purtroppo la pratica del gavage è stata definita nociva in Italia e in Europa, ma rimaneva ancora legale in Paesi come la Francia, Bulgaria, Belgio e Spagna, dove l’alimentazione degli animali tramite sonda gastrica era considerata una “pratica corrente”. Da qui poi vi era la possibilità di esportare il prodotto anche ad altri paesi dell’Unione Europea.
Solo grazie alla battaglia di EssereAnimali, un’associazione no-profit animalista italiana fondata nel 2011 da un gruppo di attivisti impegnati da anni nel campo dei diritti animali, si è potuti giungere a questo cambiamento. Finalmente questa crudele pratica è stata resa illegale, come anche la vendita degli stessi animali che ne subiscono l’abuso.
La missione che si è imposta l’associazione animalista è la diffusione di una cultura della relazione tra gli uomini e gli animali basata sul rispetto e sulla conoscenza che bandisca ogni forma di maltrattamento e di sfruttamento. Grazie a questa sensibilizzazione è riuscita a convincere le più grandi catene di supermercati italiani a non vendere più il paté ottenuto dalla sofferenza di anatre e oche.
La campagna di EssereAnimali è nata nel 2015, dopo un’indagine effettuata negli allevamenti francesi in cui hanno potuto vedere con i loro occhi i poveri animali nutriti fino a scoppiare tramite uso di tubi o imbuti inseriti a forza nella loro bocca. Una documentazione shock che ha mobilitato 27mila persone a firmare la petizione chiamata #ViaDagliScaffali.
“Grazie alla mobilitazione di tante persone – conclude Esseere Animali – in questi anni siamo riusciti a ottenere un grande successo: 12.800 supermercati appartenenti alle principali insegne del settore hanno scelto di non vendere più questo prodotto estremamente crudele. Ad oggi lo riteniamo praticamente assente nei supermercati italiani, ma ovviamente continueremo un’opera di monitoraggio”.
Attualmente sono ancora miliardi gli animali che subiscono violenza negli allevamenti forzati, ma nonostante questa situazione drammatica non bisogna fermarsi. Da soli si può fare ben poco, ma insieme si può cambiare il mondo.