Natale si avvicina e il nostro tour di dolci natalizi continua. In Inghilterra il re dei cenoni è il delizioso Christmas pudding, classico dessert che viene servito la sera del 25 dicembre. Il dolce, a base di uova, mandorle, frutta candita, uva passa, rum e spezie varie, è anche noto come plum pudding o plum duff. Viene da tradizione preparato nel periodo dell’Avvento, meglio se da tutti i componenti della famiglia. Servito flambé e decorato con un agrifoglio.
Le origini del Christmas pudding
Il tradizionale dolce inglese, molto diffuso anche in Irlanda, ha una genesi molto particolare. Come il suo stesso nome originale suggerisce. Perché questo pudding era detto “plum”, ossia “prugne”, nonostante queste non siano mai state presenti nella ricetta. Forse, quindi, per plum nel XVII secolo si intendeva anche l’uva passa e altri tipi di frutta, anche secca.
Le prime fonti sembrano raccontare che era ampiamente conosciuto sin dal XVI secolo, però come porridge ed era chiamato “frumenty”. Era fatto con carne di manzo e montone con l’aggiunta di uvetta, ribes, prugne, vini e spezie. Era portato in tavola all’inizio del pranzo di Natale ed era più simile a una zuppa.
Nel 1595 questo piatto inizia lentamente ad assomigliare nella consistenza al pudding come lo conosciamo oggi: veniva addensato con uova, pangrattato, oltre alla frutta secca e con l’aggiunta di birra e liquori. É diventato il dolce di Natale che conosciamo intorno al 1650, ma nel 1664 i Puritani lo bandirono per i suoi ricchi ingredienti.
Nel XIX secolo, venne ripristinato dalla
regina Vittoria, divenendo così, come racconta anche
Charles Dickens nel suo
Canto di Natale, il protagonista delle tavole delle feste di fine anno. Durante l’epoca vittoriana, i pudding venivano spesso cucinati in stampi di torri o castelli. Per i più poveri, invece, c’era solo un’ unica forma che è quella con cui ancora oggi arriva sulle tavole inglesi.
Infine, nel 1858, fu citato per la prima volta con il nome di “Christmas pudding” in un racconto di Anthony Trollope, scrittore inglese noto per i Chronicles of Barsetshire.
Christmas pudding: usanze e superstizioni
Secondo alcune antiche tradizioni, il Christmas pudding dovrebbe essere fatto con 13 ingredienti per rappresentare Gesù e i suoi discepoli. Inoltre, ogni membro della famiglia dovrebbe alternarsi a mescolare il budino con un cucchiaio di legno da est a ovest, in onore dei re Magi. Il ramoscello decorativo di agrifoglio sulla cima del budino è un ricordo della corona di spine di Gesù che indossava quando fu ucciso.
Nel Plum Pudding possono anche essere nascoste delle monete d’argento con auspicio di ricchezza economica, che i commensali potrebbero trovare all’interno. Altri portafortuna erano: un quadrifoglio per la fortuna, un ditale per la parsimonia, un anello per il matrimonio e un’ancora per un porto sicuro.
Altra peculiarità di questo dolce inglese è la lunga cottura. In genere si prepara
cinque settimane prima di Natale (
Stir-up Sunday) e al momento di servire si cuoce ancora per un’altra ora. In epoca vittoriana era cucinato in un
modo insolito, ovvero chiudendo tutto il composto in un panno ben legato all’estremità e
immerso per 3-4 ore in un grande calderone di rame pieno di acqua bollente (lo stesso che veniva utilizzato anche per lavare i vestiti).
Il colore del Christmas pudding dopo tutti questi procedimenti è molto scuro, quasi nero, perché saturo di brandy o di birra scura. Solitamente, si accompagna con crema al burro insaporita con brandy o rum o una salsa con burro e miele, panna o crema pasticcera.
Quindi, questo dolce grazie alle sue tante peculiarità rappresenta il lato gustoso (ma anche bizzarro) della tradizione inglese.