Dopo la Brexit arriva la Ticinexit, applicata agli operai e agli impiegati tricolori. Eh già!.
E’ la volta di tutte quelle persone lombarde che ogni mattina allo spuntar del sole (o forse prima) attraversano la frontiera per guadagnarsi uno stipendio. A quanto pare sono proprio gli italiani che non sono più accettati, non persone clandestine, ma gente con i documenti in regola. Gente vestita con giacca e cravatta, attenta a rispettare gli usi, i costumi e le regole svizzere. Non migranti, soggetti avvolte di tragiche morti o in mano agli scafisti questi sono “cacciati” ancor prima di entrare.
A differenza degli svizzeri che votano con un referendum, gli italiani non hanno voce sul tema immigrazione come del resto non abbiamo voce su tanti altri temi.
Le nostre frontiere non esistono oppure se ci sono funzionano male. Noi italiani non sappiamo di preciso chi entra nel nostro Paese: persone che richiedono asilo politico, gente senza identità che chiedono ospitalità: bambini, giovani, mamme e anziani a cui l’Italia non ha mai detto no: è un’emergenza.
E’ ben risaputo che l’Italia fa parte dell’Europa, mentre la Svizzera è solo incastrata geograficamente in questo continente.
Forse, ancora, alla domanda ” che cos’è l’Unione Europea?”, noi italiani non sappiamo rispondere. Ma sappiamo bene che mentre l’Europa chiacchiera, il premier Matteo Renzi invita cordialmente ad ricevere più immigrati.
Prima la nostra penisola era considerata lo stivale dell’Europa oggi è vista come un braccio che si allunga sul mare Mediterraneo e la Calabria -la sua mano , e la Sicilia -quel fazzoletto che sventola, salvano tutte quelle anime che sono riuscite a scappare da chissà quale situazione e a scampare ,dopo, dalla furia di quel mare che non risparmia nemmeno un bambino.
E’ onorabile ciò che la nostra Repubblica riesce a fare senza l’aiuto di nessuno. Persone considerate di seconda o terza classe per gli stati europe, ma non siamo tutti figli dello stesso Dio? O questi migranti sono figli di un dio minore?
Accogliere persone che non trovano asilo in nessun altro paese europeo rende il nostro un Paese degno di un titolo nobiliare.
Un’Italia dal cuore nobile dunque, ma queste azioni sono dettate dal cuore o dal profitto economico che se ne trae?
Pongo una domanda un po’ scomoda : ma se il nostro Stato penserebbe prima agli italiani, offrendo loro un lavoro? Quel diritto sancito nel primo articolo della nostra Costituzione. Perché se uno Stato basa la propria Costituzione sul lavoro si presume sia uno Stato che garantisca il diritto ad esercitarlo e lo tuteli a tutti.
Gli italiani giovani o vecchi che siano non avrebbero più bisogno né di varcare il confine di Chiasso e nessun altro confine se non solo per viaggi d’istruzione o di svago.
Ok all’aiuto agli immigrati ma non scordiamoci degli italiani.