“Lo escludo“.
Ma la battaglia ora si sposterà in Parlamento, quando saranno presentati i correttivi al sostanziale stop alla cessione del credito che, secondo tutti i partiti, sta bloccando i cantieri. Nonostante queste scosse di assestamento il governo, assicura Draghi, nell’anno che ha davanti resterà concentrato sulle cose da fare.
Lui continuerà a girare per il Paese per raccontare le eccellenze e promuovere il Pnrr. E “la squadra” è “efficiente e va avanti” sottolinea il premier, chiudendo il dibattito sul rimpasto avviato già durante la corsa al Colle.
Quanto al suo futuro, l’ex banchiere esclude che dopo l’esperienza a Palazzo Chigi ci sia ancora la politica: “Ho visto che tanti politici mi candidano a tanti posti in giro per il mondo mostrando grande sollecitudine, ma vorrei rassicurarli che se decisessi di lavorare un lavoro lo trovo da solo…“.
Una frase che stronca i piani che lo vorrebbero anche “federatore” del nuovo centro. Il governo, chiarisce Draghi, resta fermo e concentrato sulle “sfide importanti per gli italiani”. E’ “un dovere”. E l’intervento “prioritario” è quello contro il caro energia, per evitare che gli aumenti delle bollette di luce e gas “strozzino la ripresa”.
E’ la crescita, che passa in larga parte per la realizzazione del Pnrr, il faro per l’esecutivo, perché garantisce “stabilità” ma anche “tenuta dei conti”, debito sotto controllo e “credibilità internazionale”.
L’esecutivo ha ben presente i rischi che incombono sulla ripresa, che sta rallentando un po’ in tutta Europa. Oltre al caro bollette ci sono le tensioni geopolitiche e l’inflazione, tre categorie di rischi su cui l’esecutivo “sta riflettendo” per mettere in campo “interventi”. Anche perché l’inflazione “sta aggredendo il potere acquisto dei lavoratori ed erodendo, anche se per ora non si vede, la competitività delle imprese“. (ANSA)