Secondo il tribunale di Firenze e Ivrea chi resta troppo tempo con l’orecchio vicino al telefonino (più di tre ore) è arrischio di contrarre prima un’infezione e poi un tumore al nervo acustico. L’ha riferito sia l’avvocato Paolo Maresca sia il collega Dario Zangara. I due avvocati si sono schierati a difesa dei lavoratori perché l’Inail che non la riconosceva come “malattia professionale”. Il caso è scoppiato perché la stessa agenzia non ha riconosciuto a un addetto alle vendite, il quale faceva uso del telefonino dalle due alle tre ore, la malattia professionale. Scientificamente, come rivela anche lo stesso avvocato, questo è definita come un neurinoma dell’ottavo nervo cranico. Bisognerà ora attendere 60 giorni per conoscere le motivazioni della sentenza.
Sempre oggi il Codacons ha lanciato una mega class action in Italia in favore dei possessori di cellulari e di chi utilizza il telefonino per lavoro. In questo modo non viene chiamato in causa solo lo stesso ente citato prima, ma anzi sono citati anche i primi due colossi di smartphone al mondo, ovvero “Apple” e “Samsung”. L’associazione presenterà un nuovo ricorso al Tar del Lazio chiedendo di obbligare Ministero della salute e Ministero dello sviluppo economico ad inserire sui cellulari avvertenze circa i rischi per la salute, al pari di quanto avviene con le sigarette.