La copertina del libro di Antoine Paje recita così: ” Può un solo minuto cambiare il corso della nostra esistenza?“. Alexandre Khraunos, protagonista del libro: ” E lei mi parlava delle foglie, del sorriso, dell’acqua e dell’eternità” sembra un uomo fortunato, a cui non manca nulla dalla vita, si presenta come un bell’uomo, ha un ottimo lavoro e si è appena trasferito in un appartamento nel cuore pulsante di Parigi. Le sue giornate scorrono tranquille, grazie anche alle cene che la gentile Madame Beauregard, l’ottantenne vicina di casa, gli prepara amorevolmente ogni sera. Ma qualcosa un giorno si rompe, la morte improvvisa dell’anziana amica lo porterà a riflettere sulla propria esistenza, ovvero su di un inquietante e desolato deserto affettivo. Alexandre è un uomo solo. Alexandre decide, così, di ricontattare Guillaume, un vecchio amico del liceo e si rende conto di non aver mai compreso l’importanza del tempo: senza accorgersene ha trascurato ogni ennesimo minuto e la sua enorme profondità.
Un lungo viaggio interiore alla ricerca di se stesso, nel tentativo di trovare un senso, riuscendo a comprendere che ogni singolo istante, ogni attimo della vita racchiude un significato profondo, un valore intrinseco, perchè in un minuto tutto può capovolgersi, cambiare rotta, perchè ciò che non succede in una vita può accadere in un minuto. Il protagonista dirà : “Pensandoci, da quando riesco a camminare, da quando ho smesso di gattonare, da quando non ho più paura degli altri o di me stesso, da quando vivo veramente, provo un’apprensione inestinguibile: aver perduto il decisivo e minuscolo minuto di eternità.” Ogni singolo istante ha un’importanza immensa, ci lega alla vita, ai profumi che sentiamo, alle cose che tocchiamo, alle parole che pronunciamo, alle parole che ci vengono dette dagli altri e che diventano ad un tratto dei pensieri indelebili. Le parole ci segnano l’anima, la calpestano.