Il presidente della giuria Stefano Baia Curioni al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini. È la prima volta che ad ottenere un simile riconoscimento sia un piccolo borgo e non un capoluogo di provincia o regione, Procida infatti vanta poco più di 10mila abitanti.
La motivazione è la seguente. “Il progetto culturale presenta elementi di attrattività e qualità di livello eccellente. Il contesto dei sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato. La dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria. La dimensione laboratoriale che comprende aspetti sociali di diffusione tecnologica è dedicata alle isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee. Il progetto potrebbe determinare grazie alla combinazione di questi fattori un’autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del Paese. Il progetto è inoltre capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura che dalla piccola realtà dell’isola si estende come un augurio per tutti noi, al Paese nei mesi che ci attendono“.
Come ha detto dichiarato Baia Curioni durante varie presentazioni, il riconoscimento di Capitale italiana della cultura è un riconoscimento alla capacità del progetto, non alla città più bella o ricca di storia. “Ci è stato chiaro che il nostro lavoro non sarebbe stato facile. Siamo stati sfidati dalla qualità delle proposte, alcune concepite dai migliori progettisti di politiche culturali non solo d’Italia, anche d’Europa. Ogni città ha portato nel suo progetto le proprie gemme e i propri demoni. E la buona notizia è che l’idea di uno sviluppo sociale ed economico a base culturale sta diventando un approccio comune e una pratica progettuale concreta. La cultura è pensata come pane quotidiano, finalmente“.
IL PROGETTO DI PROCIDA: “LA CULTURA NON ISOLA”
Leggendo il dossier di presentazione della candidatura, sul sito procida2022.com, per il 2022 sono previsti 44 progetti culturali, 330 giorni di programmazione, 240 artisti, 40 opere originali, 8 spazi culturali rigenerati. Il programma presenta in fatti cinque sezioni:
– Procida inventa. Progetti che pianificano eventi prevalentemente artistici: mostre, cinema, performance.
– Procida ispira. Progetti che candidano l’isola quale fonte d’ispirazione, sia come luogo reale, che come spazio dell’immaginario.
– Procida include. Progetti di inclusione sociale che utilizzano i linguaggi dell’arte come strumenti di espressione dell’individuo all’interno della collettività.
– Procida innova. Progetti che promuovono il rapporto tra cultura e innovazione, favorendo il confronto tra la comunità nazionale degli innovatori e la comunità locale, in un percorso di ripensamento strategico del proprio patrimonio culturale
– Procida impara. Progetti che promuovono il rafforzamento di una comunità educante, attraverso la creazione di alleanze aperte che mirano al coinvolgimento di tutti i soggetti territoriali, dal pubblico al privato sociale.
La Capitale italiana della cultura è una novità introdotta con il Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83, contenente nuove misure in materia di tutela del patrimonio culturale, sviluppo della cultura e rilancio del turismo. Nel 2015 il titolo è andato a cinque città (Lecce, Siena, Cagliari, Perugia-Assisi e Ravenna), che erano le “sconfitte” al titolo di Capitale europea della cultura 2019, andato a Matera.
Per la Capitale italiana della cultura 2016 è stata invece scelta Mantova; per il 2017 Pistoia; per il 2018 Palermo; per il 2020/2021 Parma. Nel 2023 è già stata attribuita a Bergamo e Brescia.
La prescelta di oggi è dunque la quinta ad ottenere il ruolo di capitale, da sola, per un anno intero e a ottenere un milione di euro dal Ministero dei Beni Culturali per la realizzazione del suo progetto.