Bankitalia non ha segnalato alla Consob “problemi” di Veneto Banca in vista dell’aumento di capitale del 2013 etichettando l’operazione come “strumentale a obiettivi previsti dal piano per effettuare eventuali acquisizioni coerenti con il modello strategico della banca salvaguardando liquidità e solidità”. E inoltre, la Consob ha ricevuto da Bankitalia – sempre nel 2013 – informazioni incomplete per valutare il prezzo dell’aumento di capitale lanciato quell’anno da Veneto Banca. “Ci viene detto che il prezzo è alto. Altro è quello che leggiamo nel verbale ispettivo, che riceviamo nel 2015, dove si dice che la metodologia di calcolo del prezzo è irrazionale e ci sono dei vizi. L’informazione è significativamente diversa”. A rivelarlo è stato – in commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario – Angelo Apponi, direttore generale della Consob.
Una reprimenda rivolta a Via Nazionale in audizione congiunta proprio con Carmelo Barbagallo, capo del dipartimento vigilanza bancaria e finanziaria di Banca d’Italia. “Comunichiamo gli esiti degli accertamenti non gli esiti ispettivi”, si è difeso Barbagallo. Quella inviata “era una sintesi, che noi riteniamo fedele e aderente ai fatti”. “Nel novembre 2013 – ha aggiunto Barbagallo – la Banca d’Italia segnalò alla Consob che il prezzo per l’aumento di capitale di Veneto Banca era ‘incoerente con il contesto economico, vista la crisi in atto’ e considerate anche le ‘negative performance reddituali dell’ esercizio 2012′”. Un’ informativa di due pagine, una sintesi “più che sufficiente a far scattare il warning della Consob”.
Dichiarazioni forti e un duro scontro tra Consob e Bankitalia che hanno scosso il Palazzo e alle quali non si sono fatte attendere le reazioni della politica. “Quello che sta emergendo in commissione banche è serio, grave e allarmante. E dimostra che abbiamo fatto bene a volere questa commissione. E a dire che il sistema di vigilanza aveva delle serie falle”, ha spiegato il presidente del Pd Matteo Orfini, capogruppo in commissione di inchiesta sulle banche. “Tra Consob e Bankitalia è in atto un drammatico teatrino – sottolinea Luigi Di Maio, candidato premier del M5S -. Volano stracci e ci mettono così in seria difficoltà con la comunità internazionale”. Se andremo al governo, “chi ha vigilato finora non può vigilare più”.