di Tommaso Ederoclite
A Napoli il PD va a congresso, forse.
Ieri sono stato alla direzione ed ho ascoltato in silenzio tutti gli interventi che si sono succeduti alla relazione del segretario Venanzio Carpentieri.
Devo dire che il segretario ha fatto una buona relazione, forse un po’ troppo tecnica, e forse di molto in ritardo. Se l’avesse fatta subito dopo il voto a Napoli sarebbe stata un’altra storia.
E comunque, gli interventi sono stati quasi tutti di tipo tecnico ed organizzativo, ne ho sentiti pochi politicamente rilevanti.
Si è parlato di percorso congressuale, di commissioni, di assemblee e di circoli ma nessuno, ripeto nessuno, ha fornito ciò di cui il PD – secondo me – ha davvero bisogno, ovvero di una visione politica sia della Regione che del Comune.
A me non frega nulla del congresso così come siamo diretti a farlo, non mi frega del tesseramento, della commissione di garanzia, delle firme dei candidati, niente.
Io vorrei parlare di città, della regione.
Vorrei parlare di legalità, tema secondo me fondamentale, e di sicurezza, vorrei parlare di come risolvere la frattura sociale a Napoli, dei trasporti che non funzionano, del welfare fermo con asili e disabili senza assistenza, della accoglienza immigrati mal gestita (nonostante la città della accoglienza). Ecco, vorrei che fornissimo ciò ai cittadini, vorrei che dicessimo quale è il nostro pensiero e come risolvere i problemi, togliendo dal tavolo i continui attacchi a De Magistris, sono inutili, visto che credo si sia accorto anche lui che da solo a governare questa città non ce la fa.
Vorrei che affrontassimo questo nei prossimi mesi, non a quale pezzo mettere in commissione di garanzia per garantirsi spazio nel partito, non a quante tessere hai su quel circolo, non al litigio per mettere un delegato in assemblea, non a “quale corrente appartieni”, “di che area sei”.
Basta per favore, se la città ci ha voltato le spalle è perché siamo chiusi in questa discussione che non interessa a nessuno, nessuno.
In poche parole dobbiamo tornare alla politica, cercando di coinvolgere quanta più società possibile, perché a furia di guardarci l’ombelico il primo che arriva e dice 4 cose generiche e semplicistiche riesce a parlare alle persone più e meglio di noi.
Torniamo a parlare alla città, ai ceti che vogliamo rappresentare, ai cittadini, altrimenti si va verso la dissoluzione totale e a quel punto potete anche buttare le vostre tessere, perché non serviranno a nulla, se non a testimoniare che eravate presenti quando il PD a Napoli lentamente moriva.
p.s. nonostante tutto ieri c’era molta gente in direzione e ho comunque notato una certa vitalità, non disperdiamola.