Graziati per paura o necessità, la maggior parte degli indagati per assenteismo negli ospedali e nei comuni non hanno perso il posto di lavoro. Insomma i truffatori del badge restano quasi tutti al loro posto. L’illegalità scrisciante di delinquenti la fa da padrone. Li beccano,li sbugiardano con i filmati delle telecamere,li mettono sotto processo,a volte li arrestano pure,ma nella maggior parte dei casi la fanno franca! Certo ci vorrebbe una maggiore educazione alla legalità e una maggiore coscienza civica,che purtroppo in Campania e in molte zone d’Italia non sempre si riscontrano (Sulmona, Sanremo, Roma, Foggia, Acireale, Biella,Siracusa,per citare gli ultimi casi.)
Nel 2015 sono stati 8259 i provvedimenti disciplinari avviati su 3,2 milioni di dipendenti, con soli 280 licenziamenti,di cui 108 per assenteismo. In soli tre mesi in Campania misure penali per il doppio dei licenziamenti totali di un anno dell’intera Pubblica Amministrazione in Italia. E’ chiaro che i numeri non tornano.
Oltre le responsabilità dei singoli risulta chiaro che la dirigenza ha abdicato alla propria funzione, con la complicità della cultura sindacale. Non è un caso che nessun dirigente pubblico è mai stato rimosso per mancato raggiungimento di un obiettivo di questo genere,nè qualche sindacalista connivente è stato destituito.Si potrebbe dire che la parte peggiore della sanità non sono i medici nè il personale,bensì le strutture amministrative,quelle che dovrebbero controllare ma non lo fanno. La lobby dei funzionari di alto livello e dirigenti nominati dalla politica non vogliono regole chiare.
I dati sull’assenteismo dimostrano che nel 2015 i dipendenti pubblici si sono ammalati il doppio rispetto ai privati.Tutti invocano condanne e richeste di punizioni esemplari.
Eppure per licenziare questi “delinquenti” le norme ci sono. Assenteismo,come la falsa attestazione di presenza per sè o per colleghi,è giusta causa soggettiva di licenziamento dal 2001,con ulteriore rafforzamento della norma nel 2009 e poi con il nuovo induriemtno oggi,con l’appena emanato decreto delegato della legge Madia,che dispone entro 48 ore la facoltà di sopensione,e accorcia da 120 a 30 giorni la durata del procedimento disciplinare.
Manager,sindaci ed amministratori regionali avranno il coraggio di procedere? Il Governatore De Luca è stato chiaro:”Saremo inflessibili con chi ha sbagliato.Applicheremo massimo rigore e nuove misure.”