Al di là della specifica vicenda Juventus, la questione malavita nel calcio si esplicita attraverso partite truccate, campionati falsati, gestione diretta delle scommesse lecite ed illecite, bagarinaggio, estorsioni alle società, finanziamento e controllo di alcune curve.
La domenica pomeriggio impoverita: a volte qualche partita di calcio. Chi spinge i bottoni del pallone non ha tempo per i dettagli,per i tifosi,per loro il popolo degli stadi è una mandria da pascolo! Fatti accertati che alcuni campionati di calcio, in Italia sono stati falsati, calciopoli, ma il tempo è scaduto! Campionato falso,calcio corrotto,reato di associazione a delinquere provato,ma arriva la prescrizione e si festeggia in tv! E poi le infiltrazioni mafiose in tutto lo sport italiano. Il calcio italiano è al centro di operazioni di riciclaggio del denaro delle mafie italiane e della criminalità organizzata straniera. La liberalizzazione delle scommesse sportive, ha spinto le mafie ad investire e controllare una parte delle Agenzie e delle sigle.
Appena si scopre che le curve delle Juventus,la dirigenza e lo stesso presidente Andrea Agnelli hanno rapporti con esponenti della criminalità si grida al “complotto e al processo mediatico alla Juventus.” Retorica pericolosa e parole inadeguate anche da parte di dirigenti dello sport italiano. Evocare il fantasma del processo mediatico equivale spesso a un’autoassoluzione già scritta.
Che la ‘ndrangheta calabrese stia perseguendo nel Nord Italia gli stessi interessi economici e sociali caratteristici del mezzogiorno è riscontrabile in diversi atti giudiziari. Qualcuno prova a sminuire.
Il potere non ha tempo per i dettagli.”State a casa,anche a notte fonda e guardate le partite in tv,senza protestare,bisogna fare più autocritica tutti” è la risposta degli intoccabili. Al massimo i giocatori devono stare alla gogna della curva,devono togliersi la maglia per “indegnità”,devono rispettare le regole degli ultrà.
Il calcio passa dalla cenere al letame!