Credo che per far risorgere la città ci sia bisogno di verità. I cittadini non vogliono sentire panzane. C’è la necessità, la radicale esigenza di verità. Bisogna poter parlare della Napoli che abitiamo, per com’è, fare una analisi chiara ed impietosa, nominare i punti cruciali della crisi sociale, economica, relazionale, ambientale, senza infingimenti. Ci sono diritti sociali minimi negati e tanta narrazione in TV e i sui giornali compiacenti. Occorre far crescere la partecipazione democratica, stimolare una mobilitazione civica, solidale. Occorre saper volgere lo sguardo anche a tante realtà nuove, impegnate nel sociale, nel pre-politico.
Le risposte devono essere attinenti alle domande. Lo sviluppo sostenibile di intere aree, le periferie,il verde,la mancata promozione del nostro patrimonio artistico e culturale,le nostre politiche sociali ferme da molti lustri, squilibri sul trasporto pubblico locale. Basta con il sonno della bella addormentata.
Credo che a Napoli sia giunto il tempo di capovolgere un sistema di potere e di afasia, un imprigionamento, una cultura politica degli annunci che ci hanno imbottigliati.
Il tappo deve saltare. Per farlo saltare bisogna dedicare tempo,intelligenza e cura,in tanti,per far rinascere la nostra città. Serve umiltà, serve fare squadra, serve un progetto per la città. Abbiamo bisogno di discussione libera tra persone libere, nei partiti e fuori dai partiti.
Più che sedurre ed attrarre a sè qui bisogna educare,liberare, coinvolgere, ascoltare.
Now! Ora!