Diciamo la verità:non è reato dubitare dell’infallibilità di Giuliano Amato,presidente di tutto e attualmente presidente della Corte Costituzionale che ha dichiarato che c’è compatibilità tra i principi della nostra Costituzione(art 11 L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo delle controversie internazionali) e l’aiuto militare all’Ucraina. Insomma per estensione, molto estesa, difendere gli Ucraini è come difendere noi stessi. La Verità, diceva il grande Ivo Andric, è la prima vittima della guerra, come la disinformazione. Ogni guerra, compresa quest’ultima impone alla politica un linguaggio chiaro, al di là dei posizionamenti.
Perchè i negoziati sono evaportati da giorni, così come la azioni diplomatiche? L’Europa è fuori dal gioco ed utilizza sia le sanzioni che le armi,come interventi diretti nel conflitto. Ha ragione il Presidente della regione Campania Vincenzo De Luca.”Vedo troppo semplicismo, troppa disinvoltura, troppa allegria nei discorsi che sento nel nostro Paese. Non è possibile non rendersi conto che siamo su un crinale estremamente pericoloso.Siamo all’ottusità politica e all’irresponsabilità.”
Vedo troppi invasati pronunciare politicamente e in tv.”Armi, armi, armi”, indossare l’elmetto e dimenticare valori cristiani e del civismo di sinistra. E così la guerra diventa giustificazione dell’odio. le sue ragioni scompaiono,così come le sue false giustificazioni. L’unico elemento di novità emerso negli ultimi mesi è che si è immaginato di avere una espansione della Nato anche in Ucraina. Le vittime delle guerre sono tutte uguali, la guerra è un crimine.
Troviamo una diversa umanità,diplomazia, non condizionata dalle mercificazioni delle nostre vite e delle vittime innocenti. La firma di Putin sui massacri è chiara, anche se l’Europa di antecedenti simili, su scala minore o maggiore, ma lontani da noi,li ha velocemente dimenticati o sottovalutati.Sono molto infastidito del fatto che tanti osservatori, commentatori, esponenti politici, hanno scoperto con l’Ucraina che la guerra è fatta di barbarie.
“Si ripongano le armi, si inizi una tregua pasquale. Ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no. Una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente. Infatti che vittoria sarà quella che pianterà una bandiera su un cumulo di macerie?”. E’ l’appello lanciato da Papa Francesco per l’Ucraina all’ultimo Angelus in piazza San Pietro.
L’Europa saprà rispondere a questo invito, così come pure Putin? Tutti condannano la guerra, quasi nessuno lavora per un’iniziativa diplomatica, ma nessuno ha i toni esasperati e oltranzisti che sta avendo l’Italia. Indignarsi per questo non basta più.