Il principale responsabile dell’accelerazione del cambiamento climatico è l’eccessiva dipendenza da combustibili fossili.
Alla conferenza sul clima a Parigi è il carbone il nodo dello scontro: da una parte l’India che pretende la licenza di inquinare,dall’altra gli scienziati che avvertono che così si va verso un cambiamento climatico devastante. E mentre i delegati di 195 Paesi e 147 capi di stato e di Governo sono riuniti a Parigi il nostro pianeta continua inesorabilmente la corsa verso un cambiamento che farà sempre più malati e vittime.
Il riscaldamento tra poco più di quindici anni ucciderà 250 mila persone. In Italia la situazione è drammatica. Ogni anno in Italia lo smog fa quasi 85mila vittime (su un totale di 490mila in europa).
L’intesa a Parigi è necessaria, ma non dovrà, per i Potenti, essere né troppo vaga né troppo vincolante,impegnativa sul piano giuridico. Adesso tutti parlano dell’Africa. Ma voglio ricordare che tutta l’Africa è responsabile di appena il 4% del totale delle emissioni di gas serra. Occorre mettere in campo aiuti per combattere la desertificazione.
Ci sono ancora una decina di giorni per mettere a punto la rotta. Occorre lavorare per un accordo equo, giuridicamente vincolante e generatore di un vero e proprio cambiamento che deve mettere il bene comune davanti agli interessi nazionali. La terra è la nostra casa comune. Dunque non c’è tempo da perdere.