E’ da quando ero piccolo che sento la storia che in Campania l’arte,i beni culturali e il turismo sono per noi come il petrolio.I beni culturali ed architettonici sono grandi attrattori turistici in grado di poter rilanciare l’economia regionale senza inquinare o danneggiare l’ambiente. Il turismo, infatti, non apporta danni all’ambiente ed è una risorsa per qualsiasi popolazione locale. E’ solo retorica?
La cultura è uno dei motori trainanti dell’economia italiana, uno dei fattori che più alimentano la qualità e la competitività del made in Italy. Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo, fatto da imprese, Pa e non profit, genera 89,9 miliardi di euro e ‘attiva’ altri settori dell’economia, arrivando a muovere nell’insieme 250 miliardi, equivalenti al 16,7% del valore aggiunto nazionale.
In Campania c’è un patrimonio di bellezze tutto da esplorare, da conoscere, da visitare. Visioni spiazzanti,scenari affascinanti,ma a anche insoliti. La nostra storia ci appassiona,ma siamo spaventati ed inerti nel valorizzarla. Non ho visto in questi anni salti di qualità organizzativi e finanziari, progettualità e promozioni, valorizzazioni di competenze o di turismo d’autore. Organizzazione ricettiva appossimativa e lacunosa. Ed usciamo sui giornali quando ci sono gli scioperi a Pompei o alla reggia di Caserta.
Nelle nostre belle località di mare tra sbarchi e movida arriva la spazzatura e la promozione di iniziative da bancarelle del torrone, di sindaci che sono voci narranti solo di sagre e feste.
Manca un’idea di promozione turistica, in una Regione come la nostra di importanza storica e strutturale. Manca un’idea di Regione da vedere, abbiamo un’idea di regione strapaesana!
Non ci sono informazioni, attività promozionali, un’opinione dominante sul perchè venire qui, come restare qui, perchè arrivare da noi.Occorre valorizzare anche gli aeroporti di Napoli e Pontecagnano. Eppure i nostri beni culturali, artistici, le nostre bellezze naturali sono un potenziale punto di forza della nostra economia. Promuovere di più, per i turisti appassionati di arte contemporanea anche una “artecard” per visitare tutte le collezioni di Napoli e Caserta.
Le responsabilità della politica sono enormi. La Campania val bene un blog. Cultura e turismo,è qui,ormai,che si gioca il nostro futuro,vivendo meglio il nostro presente.
Mai più ultimi anche su questi temi.E allora l’appello arriva anche da Confindustria, con il presidente Boccia, perché la cultura in Italia diventi «driver di sviluppo, non solo un settore, perché è trasversale come il digitale». In un Paese «senza petrolio né materie prime da qui deve cominciare una fase di Rinascimento del Paese». Anche se ancora si va a due velocità: con Roma e Milano (come Lazio e Lombardia) capofila nella classifica per ricchezza e occupazione prodotta dalla cultura e il Sud, nonostante il patrimonio a disposizione, fanalino di coda.