GLI ANARCHICI,L’ANTAGONISMO SOCIALE E I VALORI SOTTO ATTACCO IN ITALIA.

Sono terroristi quelli che nella notte del primo dell’anno a Firenze hanno piazzato una bomba per strada e messo in conto morti e feriti. E se i simboli contano in un agguato terroristico, quelli che arrivano da Firenze dimostrano che la volontà di versare sangue per dare forza ad un messaggio politico di”inimicità”, va contro valori usurpati e sotto attacco. Davanti ad una libreria di CasaPound si intrecciano l’anarchia, l’antifascimo e l’antagonismo. Un vile atto di violenza,indipendentemente dal soggetto a cui era rivolto e dal quale ci distinguono valori,principi e battaglie. Non è mettendo a rischio la vita delle persone, degli agenti che si combatte il riaffiorare di nostalgie fasciste. E gli anarchici non possono identificarsi con l’antifascismo per giustificare le loro azioni. E basta con questo antifascismo militante da guerra civile,queste posizioni anarco-insurrezionaliste! L’antifascismo è un valore fondante della Costituzione che permette alla stessa CasaPound di diffondere il proprio pensiero. A loro deve arrivare anche dagli ambienti antagonisti la più netta e ferma condanna. Cosa salta in mente a qualche frangia anarchica ancora viva in Italia? Perchè ritenere ancora efficaci bombe ed attentati? La libreria di destra attaccata già tre volte.È possibile accostare il pensiero anarchico alla filosofia? Se “filosofia” significa amore per il “sapere”, ricerca mai conclusa del “sapere”, del “conoscere”, del “comprendere”, forse non sono molte le correnti filosofiche dall’età moderna in poi, pur così nominate, a poter rivendicare per sé questa qualifica in senso pieno. Ed allora perchè le librerie, la cultura devono essere vissute, da chi professa un’ideologia anarchica,come una insopportabile offesa?

A volte anche l’antagonismo sociale rischia di fare un salto di qualità,negli atti simbolici, attraverso manifestazioni,occupazioni,corpo a corpo con la polizia.Un antagonismo per così dire di classe, insofferente ad ogni autorità.Agli occhi di tanti può sembrare strano, ma quelle teorie che negano l’oggettività delle leggi del capitale o per lo meno la loro validità per la nostra epoca, sono le stesse, nella sostanza, dei padri del riformismo e dell’opportunismo classici che già all’inizio del secolo lavoravano attivamente per integrare il movimento operaio nell’ordine sociale borghese. Come uscire dall’antagonismo sociale?

Un cittadino responsabile e coinvolto è un cittadino più libero e la democrazia diventa più importante; quando la comunità prospera si abbassano le tensioni sociali e si costruisce un terreno di pace. Tutto con la partecipazione al lavoro, con azioni collettive, guarendo le persone dalla puerile malattia dell’antagonismo,  per cui il proprio interesse si tutela sopprimendo quello degli altri. Chi fa politica,che ha a cuore il bene comune deve chiedersi:come creare un antagonista più “contenuto”, che vada comunque a mettere i bastoni tra le ruote al protagonista, ma senza diventare un mostro poco credibile?

Potrebbe piacerti...