In queste settimane abbiamo letto sui giornali:sequestrata piantagione di canapa indiana…arrestato perchè coltivava canapa indiana.Abbiamo letto altresì di aperture di magistrati , i napoletani Cantone e Woodcock, che guardano il problema delle droghe leggere da un punto di vita del contrasto al potere criminale e sono per una “legalizzazione intelligente”. Un altro magistrato Nicola Gratteri dice che è “immorale ed inutile,non servirebbe a colpire le mafie.” In Italia ci sono attualmente 18mila persone in carcere per reati di droga,un terzo della popolazione penitenziaria. Metà del mercato degli stupefacenti,in Italia, è quello della marijuana.Molto spesso si spara e si uccide per una piazza di spaccio di marijunana o hashish. I dati dicono che su 100 tossicodipendenti,5 fanno uso di hashish e marjuana e solo il 25% di quest’ultimi è maggiorenne,mentre il restante 75% è minorenne.
E’ inutile dire in quante Nazioni c’è l’autorizzazione a scopo terapeutico,in quante è legalizzata o depenalizzato il possesso di piccole quantità. Molti Paesi hanno provato diverse legislazioni.
In Italia il dibattito sulla proposta di legge presentata dal sottosegretario agli Esteri Della Vedova è cominciato il 25 luglio scorso e il testo è tornato subito in commissione per le migliaia di emendamenti presentati. Se ne parlerà a settembre.
Ho riletto in questi giorni,a firma del bravo giornalista Enrico Deaglio, una bella storia dalla Puglia,fra i veleni che straziano questa terra.Lo scorso anno per merito della giovane signora Lucia Spiri di Racale,in provincia di Lecce,affetta da grave malattia progressiva,si sono fatte conoscere le proprietà curative del dolore proprie della canapa indiana.Un’associazione (lapiantiamo.it) ha chiesto di poter usare il farmaco.Grazie alla tenacia del giovane sindaco di Racale Donato Metallo,la Regione Puglia(prima in Italia) ha autorizzato dapprima l’acquisto della cannabis ed ora sta studiando la produzione. Puglia contromano e la politica? La verità è che negli ultimi vent’anni la tutela dei diritti è stata garantita esclusivamente dai giudici costituzionali e ordinari,mentre il Parlamento cercava di ridurre,illegittimamente,l’ampiezza dei diritti civili o rimaneva completamente silenzioso.